Vai al contenuto principale
keyboard_return Invio

Tutto esaurito per l’occhiale d’avanguardia al MEDD by DaTE.

Tutto esaurito per l’occhiale d’avanguardia al MEDD by DaTE.

Si è svolto stamane MEDD by DaTE, ovvero Milano Eyewear Design Day, presso l’ADI Design Museum di Milano. L’evento ha rappresentato il naturale proseguo a stampo culturale dell’edizione di metà settembre del DaTE a Firenze, che ha visto quest’anno tre giorni ricchi di novità per l’occhiale d’avanguardia.

Design, occhiali e visione: un connubio tutto da vedere!

La mattinata si è aperta con l’inaugurazione della mostra Design, occhiali e visione: un connubio tutto da vedere! realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Museo dell’Occhiale onlus. L’esposizione, che sarà visitabile fino a sabato 22 ottobre, raccoglie oltre 90 pezzi iconici che raccontano la storia dell’occhialeria.

Design e Eyewear Design”

Alle 11 si è svolto il workshop “Design e Eyewear Design” moderato dal sociologo Francesco Morace, figura che ha più volte intrattenuto il comparto con i suoi interventi a MIDO.

Punto di partenza è stato il concetto di eccellenza del design italiano illustrato dal “padrone di casa” Luciano Galimberti, Presidente ADI Associazione per il Design Industriale: “Il design italiano ha una pluralità di espressioni e una capacità unica: creare relazioni. L’industria italiana dialoga in maniera aperta e non gerarchica, generando progetti a stampo collettivo. In Italia c’è un sistema virtuoso che non coinvolge solo designer e aziende, ma è in grado di generare relazioni interdisciplinari”.

La parola poi è passata a Daniele Mazzon, Head of Transportation and Yacht Design di Pininfarina, il cui intervento si è concretizzato nelle parole del fondatore: “il design è lo strumento per avvicinare l’innovazione all’uomo”. A rispecchiare il credo del founder i valori che ancora oggi guidano l’azienda: l’innovazione che rappresenta la spinta propulsiva verso l’eleganza e la purezza.

L’attesissimo intervento di Alain Miklitarian, lunetier che ha rivoluzionato il concetto di occhiale e al cui genio creativo si deve gran parte delle novità dell’occhiale contemporaneo, è stato illuminante per capire l’importanza e la completezza del designer di occhiali: "Fare occhiali è difficile perché sono una protesi con una funzione; la montatura deve essere pratica, confortevole e bella. Per me gli occhiali sono come per Olivetti la macchina da scrivere: devono unire l’utile al bello, la tecnica al piacere. Il design non è unire delle linee ma avere consapevolezza di un dono che stai facendo alla persona che li porterà; bisogna concepire il design anche in termini di sublimazione per la persona, lavorare avendo presente l'unicità tenendo sempre in mente le caratteristiche del consumatore a cui ti rivolgi (uomo o donna, età…) e il piacere che proverà quando li indosserà.

Per creare un prodotto è necessario diventare l’oggetto stesso e sapere a chi è destinato, la sua personalità e la sua anima. L’occhiale non deve essere un’uniforme, non deve essere inquadrabile in alcun modo. Ciò che mi interessa è proteggere l’anima dell’individuo.

La creazione di un occhiale è un lavoro collettivo, in cui rientrano anche ad esempio il fabbricante della cerniera, quello delle lastre di acetato… è un lavoro in cui c’è bisogno di trasferire a tutta la catena il know how guidati da una regia. La mancanza di allineamento tra i vari attori comporta vari rischi: non è infatti sufficiente un bel design ma bisogna anche creare un prodotto di qualità”.

Alain ha concluso il suo speech con una provocazione: “In 100 anni questo mestiere non si è evoluto. Si è modernizzata la fabbricazione ma nessuno ha voluto cambiare la struttura dell’occhiale. Gli occhiali di domani dovranno essere diversi!”.

Guardano nella direzione del futuro gli occhiali di Silvia Fresco, giovane designer dell’occhialeria indipendente, fondatrice di In Sana, salita sul palco dopo Miklitarian. Silvia ha raccontato la storia della nascita del suo brand e il suo concept di design sottolineando la necessità di creare occhiali in grado di cambiare in linea con le diverse fasi evolutive del suo portatore.

Infine, Domenico Concato di Puntoottico Humaneyes ha espresso il ruolo centrale dello store e l’importanza delle fiere come luogo per eccellenza dove le aziende possono creare un fil rouge con coloro che lavorano nei centri ottici.

Due premi inediti

Il programma della mattinata si è chiuso con due importanti premiazioni nate nell’ambito di DaTE 2022. Sono stati infatti premiati l’occhiale più innovativo esposto all’ultima edizione di DaTE e il centro ottico più visionario. Il primo riconoscimento, conferito dalla co-fondatrice di DaTE Cristina Frasca, è stato selezionato da una giuria di esperti di design e lifestyle composta da Luciano Galimberti, Presidente ADI - Associazione per il Design Industriale, Livia Peraldo, Direttrice di Elle Decor e Antonio Cristaudo, Direttore commerciale e sviluppo di Pitti Immagine. Il riconoscimento è stato assegnato al modello S1 Black Hero di Aether Eyewear. Gli occhiali Aether uniscono tecnologia e design e sono all’avanguardia dell’audio eyewear grazie ad auricolari collocati nelle aste che permettono al suono di arrivare direttamente all’orecchio senza disturbare gli altri e senza isolare dal mondo chi li indossa. A ritirare il premio, ovvero la candidatura al Compasso d’Oro 2023 e la partecipazione a Pitti 2023, Azhar Gatto del marketing and communication team di Aether.

Il secondo riconoscimento, conferito al centro ottico più visionario valutato dagli espositori di DaTE 2022 e consegnato dal co-fondatore di DaTE Dante Caretti, è andato a pari merito a Frank Lo di Roma e a I Visionari di Firenze per la scelta dei prodotti, la tipologia di servizi offerti ai client, gli allestimenti e la comunicazione. A ritirare il riconoscimento i fondatori Massimiliano Savo per Frank Lo ed Elena Lenzi ed Emiliano Lenzi per I Visionari.

Ph.: Da sinistra Francesco Morace e Alain Miklitarian

Indietro