Ancora poche le adesioni ai fondi pensione tra i lavoratori dell'occhialeria bellunese
Si è tenuto ieri nello stabilimento Luxottica di Agordo l'incontro tra i sindacati e i loro 700 iscritti sul tema delle forme di pensione integrativa e delle tre relative linee di investimento a seconda dell'età e della contribuzione.
Sono ancora troppo pochi, infatti, i lavoratori dell'industria che hanno pensato alla pensione integrativa', afferma Bruno Silvestrin, vice presidente di Solidarietà Veneto, il fondo pensione regionale cui sono iscritti 16 mila 200 lavoratori, a fronte di 40 mila al fondo nazionale, di cui oltre 2 mila bellunesi su circa 40 mila dipendenti dell'industria. Manca l'informazione da parte delle istituzioni. Questo è un problema sociale molto serio e sottovalutato. In provincia di Belluno ci sono ancora 30-40 mila lavoratori che non si sono mossi in questa direzione, anche se da anni grandi occhialerie e altre aziende, anticipando la contrattazione nazionale, praticano questa forma di pensione integrativa accantonando addirittura la metà del Tfr'.
Il fondo regionalizzato, nato dopo la legge per iniziativa dell'ex presidente degli industriali bellunesi, Luigi Arsellini, che si chiese perché mai il fondo integrativo non potesse essere gestito più vicino ai lavoratori in nome di un federalismo concreto. 'Da parte sindacale l'accordo fu firmato solo dalla Cisl, ma oggi anche la Uil vuole entrare a patto che sia esteso ai dipendenti statali e regionali. E gli Artigiani, non essendo decollato il loro, hanno deciso già di entrare. Noi non abbiamo preclusioni'.
Il fondo esiste dal 1990, ma era nazionale, col difetto, rispetto a quello regionale, di essere legato alla categoria. Se uno cambia lavoro, lo perde. In questi anni di maggiore mobilità (il 30 per cento cambia lavoro) rappresenta un limite, che invece il fondo regionale supera. Prevedendo la legge Dini una partecipazione paritetica, imprese e dipendenti, insieme nel consiglio di amministrazione, contribuiscono in modo paritario, in percentuali diverse sullo stipendio a seconda della categoria: 1,2 i metalmeccanici e i chimici, 1,1 quelli del legno e dell'edilizia, 1 quelli dell'occhialeria. Inoltre il trattamento di fine rapporto viene accantonato con una resa maggiore di quella assicurata dal datore. Lo Stato fa la propria parte consentendo ai lavoratori un'esenzione attraverso gli oneri deducibili.
(Fonte: il Gazzettino)
