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Buco nell'ozono, più rischi nel 2070 per occhi e pelle

Il buco nell'ozono si sta riducendo, i suoi effetti non ancora. È quanto ha stimato un organo di controllo del Programma ambientale dell'Onu (Unep), secondo cui la popolazione europea intorno ai 45 gradi di latitudine nord (Francia, Italia settentrionale, Slovenia, Croazia e Romania) vedrà aumentare i casi di malattie dovute al depauperamento di ozono nell'atmosfera.

I pericoli maggiori sono legati, per quanto riguarda gli occhi, alle radiazioni ultraviolette, con conseguenti danni alla vista come cataratta e accecamenti in ambiente nevoso. Aumenteranno inoltre i rischi di tumore alla pelle e indebolimento del sistema immunitario.

L'aumento di gravi patologie dovrebbe raggiungere il livello massimo nel 2070, quando i casi di tumori alla pelle segneranno un probabile incremento del 5%, cioè 100 casi in più l'anno per ogni milione di persone, rispetto alla situazione attuale che prevede duemila casi per ogni milione di persone (cioè il 2 per mille).

Questo ritardo degli effetti sulla salute sembrerebbe dovuto a una certa inerzia della chimica della natura a tornare quella di prima. Nel frattempo, occhiali scuri e creme solari sono una prudente difesa.

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