Il morbo di Basedow richiede un approccio multidisciplinare
Si è svolto nei giorni scorsi un simposio internazionale a Campodarsego (Padova) sulle terapie contro il morbo di Basedow, una patologia che colpisce lo 0.5% della popolazione soprattutto le donne comprese tra i 30 e i 50 anni di età. Circa diecimila persone soffrono di Basedow subclinico ma solo il tre per cento di esse sviluppa una malattia orbitaria con probabili rischi per la vista. Tutti i pazienti dovrebbero comunque sottoporsi a controlli oculistici periodici.
Ma dal convegno emerge che per combattere efficacemente la malattia è necessario integrare un numero elevatissimo di competenze multidisciplinari: la parte medica, infatti, dovrebbe essere affidata all'endocrinologo che si dovrebbe prendere cura dell'ipertiroidismo; la parte chirurgica attiene alle competenze del chirurgo generale o del medico nucleare; l'orbipatia invece sarebbe di competenza del radioterapista anche se vi sono alcuni aspetti per il trattamento dell'oftalmopatia che richiederebbero le competenze dell'oculista; la cura dello strabismo e la correzione delle palpebre dovrebbero invece essere affidate all'oftalmologo. Da ricordare infine che l'esoftalmo, anche quando non comporta rischi per la vista, determina gravi implicazioni sociopsicologiche in considerazione degli evidenti cambiamenti somatici che comporta. (Fonte: Corriere Salute)
