Safilo punta all'Estremo Oriente
Un 2002 assai cupo per l'occhialeria italiana. Ma non per tutte le aziende del settore, la Safilo infatti esce ringalluzzita da questo spicchio d'anno. Nei primi sei mesi il fatturato è aumentato del 5%, il risultato netto è a +18% e sui nove mesi le cose sono andate ancora meglio. Reduce dal Silmo, il salone professionale dell'occhialeria che si è concluso ieri a Parigi, l'amministratore delegato Roberto Vedovotto si mostra soddisfatto del comportamento delle licenze e delle house-brand, in particolare Oxydo e Carrera. Il merito ? " Della qualità dei nostri prodotti, del servizio offerto ai nostri clienti e del controllo da noi operato sulla catena di distribuzione ".
Gli Stati Uniti sono i peggiori allievi della classe per i produttori italiani (-18%), ma Safilo, sempre controcorrente, quest'anno ha addirittura fatto meglio che nel 2001. "Per noi gli Usa rappresentano il 40% del fatturato, è un mercato molto importante ". Il successo di quest'azienda va misurato, in realtà, sulla particolare configurazione dell'industria italiana dell'occhiale. Da una parte le grosse società, come quella padovana, che riescono a resistere alla crisi e anzi spesso incrementano i loro benefici, dall'altra le medio-piccole, più indifese e quindi incapaci di resistere alle scosse del mercato. "Noi abbiamo sempre puntato sulla qualità e l'innovazione -spiega Vedovotto - le migliori armi per restare offensivi ".
Anche quando la concorrenza è agguerrita. Tra i progetti della Safilo, un allargamento del portafoglio delle marche di lusso (che già conta Saint Laurent, Gucci, Dior, Ralph Lauren, Valentino, Max Mara, Burberry, Cardin, Diesel), settore nel quale l 'azienda è leader, e il consolidamento delle marche " interne ", il cui pubblico, mediamente più giovane, sta rispondendo comunque molto bene. Dopo aver aperto, nell'arco di un mese, due show-room in Europa, a Parigi e a Londra, Safilo si sta guardando intorno per aprire altre " vetrine " prestigiose in Europa e nel mondo nelle quali accogliere i suoi clienti. Tutte, avranno l'impronta architettonica della sede centrale, sorta di " firma "in vetro e acciaio che accompagna la marca e la rende immediatamente identificabile.
" Guardo al futuro con un certo ottimismo - confessa l'amministratore delegato - perchè al Silmo abbiamo registrato in tre giorni i risultati che l'anno scorso avevano fatto in quattro. Insomma, la nostra partecipazione al salone di Parigi ci incoraggia a restare sereni ". Ma non per questo inattivi : la sfida continua e Safilo ha già adocchiato i suoi prossimi obiettivi : l'Estremo Oriente (in particolare il Giappone) e l'Italia, dove la società conta, nei mesi a venire, di migliorare la sua performance.
(Fonte: Il Gazzettino di Padova - servizio di Silvia Manzoni)
