Vittorio Tabacchi: "In Europa 126 milioni di occhiali da sole provengono dall'Asia"
Continua Vittorio Tabacchi, presidente di ANFAO: 'Le principali problematiche poste ad un miglioramento per la competitività delle aziende all'estero sono:
- L'avvio delle riforme fiscali
- Fondi per la promozione all'estero
- Severi controlli sul mercato interno
Per quanto riguarda la politica fiscale, ci auguriamo che il Governo mantenga gli impegni annunciati circa la Dit e la revisione dell'IRAP, auspicando che, per la Pmi impresa, sia più rapidamente introdotta la deducibilità dei costi relativi al personale.
Circa la promozione all'estero, condividiamo la nuova sensibilità per una politica estera più attenta alle esigenze produttive del 'made in Italy'. In particolare, riteniamo fondamentale che parta veramente quel patto annunciato fra Governo-Regioni -Enti locali che non è ancora stato avviato concretamente, con la realizzazione dello sportello unico per l'export.
L'ostacolo resta la dimensione delle imprese e la loro capacità di saper creare massa critica sul mercato, quindi di crescere secondo le logiche della globalizzazione.
Per quanto riguarda i controlli sul mercato interno, dove permane una pesante importazione proveniente dai paesi asiatici di prodotti non conformi, rinnoviamo con forza la nostra richiesta al Ministero delle Attività Produttive di una concreta e continuativa azione di controllo sulla commercializzazione nel mercato europeo di occhiali non a norma e di contrasto sulle imitazioni e contraffazioni, fenomeno dilagante negli ultimi anni.
Il Vice Ministro Adolfo Urso, sensibile all'argomento, nel corso del suo recente viaggio in Cina, ha invitato le massime autorità locali a far rispettare alle aziende gli standard di controllo e di qualità dei loro prodotti adeguandosi alle indicazioni e agli obblighi che derivano alla Cina dopo il suo ingresso nel WTO.
I recenti studi svolti in merito dalla Commissione Europea sugli occhiali da sole parlano chiaro: in Europa si importano ogni anno 126 milioni circa di occhiali da sole anche di bassa qualità (il prezzo medio è di circa cinque euro) la cui provenienza è l'Asia (Cina, Hong Kong e Taiwan), mentre l'Europa esporta occhiali di alta gamma per 51 milioni di pezzi.
In Italia, in particolare, si vendono circa 18 milioni di paia d'occhiali l'anno, di questi solo otto milioni sono di alta qualità, 10 milioni circa sono di bassa qualità.
Ma basta osservare con attenzione i dati dell'import relativi al primo semestre 2002: sono stati importati prodotti per 173 milioni di euro con una crescita del 8,5% sul primo semestre 2001: si tratta per lo più di occhiali da sole (+18,4%) e, di questi, la maggior parte provengono dall'Asia per un valore di 85 milioni di euro!
Un grave fenomeno che, nella libera circolazione delle merci in Europa e con l'entrata della Cina nel WTO, rischierebbe di diventare ancor più incontenibile. Tra l'altro, sussistono situazioni distorcenti della libera concorrenza con disequità di dazi di importazione proprio nei confronti dei Paesi maggiormente concorrenti.
Il Governo deve poter programmare un sistema di controllo e di tutela efficace e tempestivo, capace di individuare, ritirare e distruggere prodotti non conformi alle norme.
Le iniziative assunte dal Ministro Marzano per una migliore tutela della proprietà industriale, con l'istituzione di sezioni speciali nei tribunali e la riorganizzazione dell'Ufficio Brevetti, muoveva nella direzione giusta, ma il 'relativo' collegato alla Finanziaria dello scorso anno attende ancora la piena approvazione di un ramo del Parlamento.
L'occhialeria italiana, che della qualità ha fatto il suo 'plus' vincente, deve continuare in questa direzione, puntando ancor di più sull'innovazione tecnologica, di prodotto e, al contempo, conseguire l'ottimizzazione dei costi produttivi'.
