Cirillo Marcolin: chi fa innovazione va sostenuto
Intervistato da Il Sole 24 Ore Nord-Est Cirillo Marcolin, presidente di Anfao e Mido, è tornato a parlare della situazione del settore, che deve focalizzare al meglio mercati e investimenti in questo momento non facile.
'Il problema è generale, coinvolge, anche se in misura diversa, grandi e piccole imprese', ha detto Marcolin. 'Non sta a noi fare scelte di fondo, ma piuttosto realizzare interventi di sostegno e tracciare linee guida su cui poi le aziende possono andare a muoversi'.
'Fra un mese', ha ricordato il presidente, 'andremo al Silmo di Parigi, uno dei saloni del settore, e lo anticiperemo con una sfilata dedicata alla produzione italiana, realizzata anche grazie a importanti supporti delle istituzioni italiane. Sarà l'occasione per tutti per farsi vedere e per entrare in contatto con il mercato. Stiamo poi realizzando una nutrita serie di iniziative a sostegno dell'occhialeria made in Italy in collaborazione con il Ministero delle Attività produttive. In sostanza cerchiamo di creare presupposti allo sviluppo piuttosto che cedere alla tentazione di chiedere interventi di tipo assistenzialistico'.
Riferendosi, poi, al problema della competitività, Marcolin ha aggiunto: 'Chi può sposta produzioni quantitativamente rilevanti, ma la ricerca, il design, l'innovazione, il concept rimangono qui da noi. Ed è su questo che devono puntare le Pmi, che ovviamente hanno difficoltà a delocalizzare. Un sostegno governativo dovrebbe guardare proprio in questa direzione, aiutando chi fa innovazione o difendendo il know-how di chi comunque decide che è meglio riconvertire l'impresa'.
Sul problema della contraffazione Marcolin ha ribadito l'impegno dell'associazione: 'Abbiamo avviato da tempo una lotta senza quartiere al fenomeno e abbiamo chiesto allo Stato di essere con noi intensificando i controlli. Mi sono da poco costituito parte civile in un procedimento giudiziario relativo al sequestro di occhiali contraffatti e spero in una sentenza esemplare'.
Il presidente è infine tornato sul tema della concorrenza cinese: 'I dazi che qualcuno vorrebbe potrebbero trasformarsi in boomerang per le nostre imprese, che spesso sono imprese globali. La strada da percorrere è quella delle regole uguali per tutti, da rispettare e da far rispettare in un contesto di lealtà'.


