Convegno 'Gli occhiali tra moda e design': dal total look al total living
Grazie alla moda e al design gli occhiali hanno raggiunto livelli tali da rientrare in un concetto di total living, dopo essersi affrancati dal total look. Il convegno "Gli occhiali tra moda e design", organizzato da Mido e Anfao, analizza per la prima volta lo stato dell'arte degli occhiali, alla luce del rapporto con due contesti che sono stati determinanti nella loro straordinaria evoluzione, con l'obiettivo di restituire una visione completa e variegata di ciò che rappresentano attualmente gli occhiali nella contemporaneità.
La nascita non casuale nel 1970 di Mido, che coincide con un periodo ricco di trasformazioni, focalizza l'attenzione su un accessorio che fino ad allora non aveva avuto una sua identità ben precisa e neppure un ruolo fondamentale nell'economia mondiale. Cirillo Coffen Marcolin ripercorre velocemente le tappe della fiera, a partire dal 1970, sottolineando gli itinerari paralleli a quelli della moda e del design. In tutte le epoche, comunque, gli occhiali hanno avuto anche un'importante valenza nella comunicazione, elaborando linguaggi sempre più raffinati e complessi, giocando con uno dei sensi fondamentali per la nostra conoscenza: la vista.
A questo proposito lo sguardo di Ugo Volli, esperto in comunicazione, si sofferma sul loro aspetto simbolico e culturale, sottolineando l'evoluzione del loro ruolo in un contesto sociale e non dimenticando la loro caratteristica principale di oggetti funzionali. Per lui gli occhiali sono una "protesi comunicativa".
All'eclettico fondatore del movimento bolidista, Massimo Iosa Ghini, uno dei primi designer in Italia, all'inizio degli anni '90, ad essersi occupato in maniera assolutamente innovativa del progetto occhiali, è affidato il compito d'interrogarsi sulla complessità della progettazione di nuovi oggetti e accessori insita, secondo lui, nella "capacità di prevedere la forma del prossimo simulacro".
Il ruolo del designer sta tra l'essere veramente "dentro tutte le fasi produttive e il proporsi, come lo stilista, come portatore di un messaggio forte". Un mix quindi di tecnologia e comunicazione. Un incontro, quasi reale, tra designer e stilista, in una sovrapposizione e interscambio di ruoli, dove la capacità da parte di un oggetto di comunicare assume una forte rilevanza.
E' stata comunque la moda in generale e gli stilisti in particolare che inizialmente hanno segnato il cambiamento epocale degli occhiali, trasformandoli in oggetti del desiderio, in accessori indispensabili e, come dice sempre Ugo Volli, oltre agli orologi " i soli ornamenti abbastanza seri da poter essere indossati anche dagli uomini più autorevoli".
Con il suo intervento la giornalista Laura Asnaghi approfondisce quindi il rapporto degli occhiali con la moda che nel tempo ha attraversato periodi anche molto confusi, assumendo talvolta un atteggiamento troppo teatrale, "dramatic", per dirla come gli americani. In questo contesto il marchio, la griffe, ha avuto un ruolo fondamentale per il successo di certe collezioni.
E chi se non Elio Fiorucci, poteva parlare di marchi, visto il trionfo mondiale che ha avuto la sua label? E' stato in effetti il primo marchio del moderno made in Italy ad affrontare il mercato planetario della moda di massa e da sempre si è affrancato dal prodotto per definire uno stile di vita. Genesi di un mito, dal negozio di New York dalle cui vetrine Andy Warhol ogni sabato firmava le copie di Interview, a quello di Milano che nel 1984 è stato completamente ricoperto di graffiti da Keith Haring.
La moda e il jet set è infine l'argomento che affronta Maria Teresa Ruta nel suo intervento. Dall'imbarazzata Marilyn Monroe che in "Come sposare un milionario" nascondeva la sua montatura da vista, al disinvolto utilizzo che le star fanno attualmente degli occhiali, sia sul set sia nella loro vita privata. Maria Teresa Ruta parla anche del mondo dei bambini, sempre più influenzati dalla moda e dai gusti degli adulti ma suggerisce anche la massima attenzione nella scelta dei loro occhiali, affinché i loro occhi vengano adeguatamente protetti e non subiscano danni.


