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Leonardo Del Vecchio: 'L'industria italiana perde competitività'

In un'intervista che appare su 'La Repubblica' in edicola oggi, Leonardo Del Vecchio sottolinea i rischi che incombono sull'economia italiana. "Noi eravamo un grande paese esportatore', ha detto l'imprenditore veneto, "ma la nostra industria sta perdendo la sua competitività, la capacità di vendere i suoi prodotti all'estero. L'Italia è sempre meno attrezzata per l'export. Togliamo il lusso, togliamo i macchinari e che resta? Il paese è impacciato da lacci e lacciuoli, non c'è elasticità. La reattività appare minore".

Un esempio di questa situazione l'ha offerto, secondo il presidente di Luxottica, la crisi Fiat: se fosse avvenuta in un altro paese come la Francia, la Spagna o la Germania, per uscire dall'emergenza ci sarebbe voluta la metà de tempo, con gli stessi manager che guidano oggi il gruppo Fiat.

Ciò che occorre all'industria italiana è aumentare la capacità di produrre e rischiare: in caso contrario potrebbe andar perso anche l'export che rimane, e si assisterebbe poi a un'invasione di prodotti stranieri, come avvenuto proprio nel mercato dell'auto.

Del Vecchio si è espresso anche sulla situazione economica americana e del dollaro in particolare. "L'economia americana è molto più forte di quella europea. E dunque non vedo perché l'euro dovrebbe mantenere la sua forza rispetto al dollaro. Quindi penso che prima o poi ci sarà un riequilibrio. Ovviamente è impossibile sapere quando questo accadrà. Comunque rimango fiducioso".

Per quanto riguarda l'effetto di questa situazione su Luxottica ipotizzando che nel 2003 il rapporto fra euro e dollaro si stabilizzi a 1,10 (ieri il dollaro ha oscillato a quota 1,14 ndr) l'effetto cambio, che per il primo trimestre ha pesato peri l18% andrebbe progressivamente a ridursi fino al 9% dell'ultimo trimestre. "Certo se questo livello non fosse rispettato", ha concluso Del Vecchio, "dovremmo rivedere le nostre previsioni".

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