Occhialeria, ieri la riunione tra i componenti del Patto territoriale
Dovevano discutere di come continuare con il Patto territoriale, ma si è finito inevitabilmente per scontrarsi sul futuro dell'occhialeria. E' andata così, ieri, alla riunione del Patto territoriale che si è svolto nella sede del Museo dell'occhiale, presenti tutti i sottoscrittori, cioè Comuni, istituzioni, forze sociali e imprenditoriali come artigiani, commercianti, industriali e sindacati.
Spendere i soldi che rimangono in dotazione al «Patto» (circa 200 mila euro) per aiutare le piccole aziende a uscire dalla crisi, oppure investirli nella «riconversione» nel settore del turismo e dei servizi? Questo il dilemma che ha diviso i partecipanti. In particolare, schierati per la prima posizione erano gli artigiani, mentre i commercianti e gli operatori turistici propendevano per la seconda, ritenendo scontato che la piccola e media impresa non è in grado di uscire dalla crisi, tesi, questa, cara in particolare al senatore De Rigo.
La crisi dell'occhialeria è in realtà la crisi delle piccole imprese, e quindi, del Centro Cadore dove queste attività sono concentrate. Ma non si tratta, comunque, di perdita secca di posti di lavoro, tant'è vero che l'occupazione cresce, e dunque si è di fronte, semmai, a un «travaso» di addetti dalle piccole alle grandi imprese del settore.
Notata l'assenza della Regione almeno ai suoi livelli politici, una mancanza che ha fatto discutere perché è proprio l'Ente Regione uno dei protagonisti indispensabili per le politiche territoriali.Una scelta, comunque, che prima o poi dovrà essere fatta dai firmatari del Patto: e in questo senso si deciderà anche quel che dovranno diventare quelle piccole occhialerie oggi fuori mercato.
(Fonte: Corriere delle Alpi)


