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Padova, ieri il workshop sulla cecità evitabile nel Sud del mondo

Si è tenuto ieri al Palazzo del Bo di Padova il workshop internazionale su La cecità evitabile: sfide ed opportunità per il sud del mondo organizzato dalle Missioni cristiane per i ciechi nel mondo (Cbm Italia), dalla Task force italiana per la cecità evitabile del Rotary International in collaborazione con il Servizio relazioni internazionali dell'Università di Padova. L'incontro ha offerto l'occasione di presentare alcuni dati. L'80% dei casi di cecità presenti nel mondo possono essere curati o prevenuti mettendo in campo le conoscenze e le tecnologie attuali. Dei 50 milioni di non vedenti del pianeta il 90% vive nei Paesi in via di sviluppo, nella maggior parte dei quali cataratte, glaucomi, retinopatie diabetiche, degenerazioni retiniche non vengono affrontate per carenza di personale preparato, di attrezzature e strutture nelle quali intervenire in condizioni igienico-sanitarie adeguate.

Ecco dunque la necessità che i Paesi evoluti si facciano carico sia di informare le popolazioni di laggiù che la cecità nella maggior parte dei casi si può evitare, sia di formare oculisti, ottici, infermieri, operatori sanitari affinchè siano in grado di affrontare e risolvere le malattie degli occhi.

«La cecità non deve essere considerata come un flagello biblico, ma bisogna avere la consapevolezza che in 4 casi su 5 può essere evitata con interventi culturali e preventivi, la creazione di ospedali, la formazione di personale qualificato, l'acquisto di strumentazioni idonee', ha spiegato il dottor Mario Angi, presidente di Cbm Italia e organizzatore del convegno. 'A questo scopo abbiamo promosso 61 progetti in 24 Paesi del mondo».

Perchè in Africa, India, Pakistan, Bangladesh, ha aggiunto il professor Fabio Dossi della Task force rotariana, «la cecità è una condanna a morte e salvaguardare la vista significa dare la vita». Che intervenire in sinergia sia un imperativo morale lo ha messo in chiaro il dottor Silvio Mariotti, dirigente del programma per la prevenzione della cecità e della sordità dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Altrimenti nel 2020 si conteranno nel mondo oltre 70 milioni di non vedenti.

(Fonte: Il Gazzettino)

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