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Renato Sopracolle: ''Non è facile riconvertirsi per le imprese dell'occhialeria''

Rivestire da agriturista il terzista dell'occhiale in crisi nera? Non basta avere salami in cantina, come spot vuole. Hanno l'effetto di un masso nello stagno le parole del senatore Walter De Rigo sul futuro nero delle piccole aziende. «Come fosse facile riconvertirsi» commenta il presidente Sipao Renato Sopracolle, «Conosco ditte che lo farebbero ma non hanno gli strumenti per cambiare».Strumenti che si chiamano investimenti e incentivi, accessi al credito: «Non perchè si chieda sempre assistenza» continua Sopracolle, «ma perchè chiudere un'azienda ha i suoi costi». Altrettanto costa riaprirne un'altra.

De Rigo, giusto domenica, aveva arringato gli «azzurri» di Forza Italia immaginando orizzonti neri in occhialeria per le piccole imprese, invitate a buttarsi sul turismo e a ricette delocalizzatrici. Parole detonanti in un distretto un po' cassintegrato ultimamente. Ma la fine è ancora lontana, replica Sopracolle. «Mi auguro che la sua visione sia pessimistica: forse voleva spronare le aziende più piccole ma sono dichiarazioni un po' pesantine. I piccoli soffrono una difficile situazione congiunturale di mercato, non strutturale di distretto e non è sufficiente dire «basta con l'occhialeria, ci buttiamo nel turismo» per risolvere le cose. Nel settore c'è chi vuole riconvertirsi ma ha i suoi problemi: investimenti, strutture e gestione del credito per esempio. Prima di chiudere un'occhialeria per mettersi a fare turismo bisogna avere la disponibilità: conosco gente che cambierebbe volentieri ma deve andare avanti pur vedendo crisi».

Ma quanta crisi c'è fra terzisti e piccole occhialerie? «Guardando i dati non emerge tanto allarme: qualche centinaia di dipendenti in cassa integrazione su 13mila addetti non sarebbero nulla. La preoccupazione è che manca la fiducia, i consumi Usa sono rallentati e la crisi s'è allungata oltre il previsto».E delocalizzare? Davvero alle grandi industrie conviene importare occhiali dalla Cina piuttosto che dar lavoro a un terzista dietro l'angolo? «Il costo del lavoro non può essere il solo punto di riferimento perchè vanno aggiunti i costi di trasporto e organizzativi. Oggi chi delocalizza in Cina lo fa in vista delle enormi prospettive aperte dall'adesione di quel paese al mercato mondiale. Delocalizzare ha poi il suo rischio. Credo che l'osmosi tra occhialeria e turismo sarà un processo progressivo e pilotato, guidato: comunque il distretto si modificherà ma non sparirà del tutto».

(Fonte: Corriere delle Alpi)

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