Repubblica-Salute, oculisti contro ottici in tre proposte di legge
L'inserto Salute di Repubblica dedica oggi un lungo articolo alla recente diatriba sulle ridefenizione di alcuni profili professionali legati all'optometria e all'oculistica.
Alcuni parlamentari, infatti, intendono rivedere "le competenze medico-oculistiche e le arti ausiliarie nelle attività oftalmologiche". Due delle tre proposte di legge presentate alla camera qualche settimana fa (firmate dal deputato di Forza Italia Mario Pepe e da Grazia Labate dei DS-Ulivo) vogliono che l'optometrista, riconosciuto da un diploma universitario, si occupi di attività che consentono di prevenire i difetti visivi "ma che non interferiscono con le patologie dell'occhio di altre categorie professionali". Secondo Mario Pepe, questa funzione costerebbe allo Stato, qualora venisse affidata alle strutture pubbliche, complessivamente 775 milioni di euro.
La terza proposta di legge è firmata da Chiara Moroni (Forza Italia) e ha dalla sua parte la Società Oftalmologica Italiana (SOI) che, per voce del suo presidente Umberto Merlin sostiene: "ci sono molte patologie asintomatiche che emergono durante la visita, l'optometria è prevenzione e quindi rientra nei compiti degli oculisti. Con la nostra prescrizione come nulla osta sanitario oculistico l'ottico può variare le lenti nei tre anni successivi. Lo stesso discorso vale per l'applicazione delle lenti a contatto". Nella proposta della Moroni, infatti, l'ortottista assistente di oftalmologia viene definito come figura professionale ma nei limiti di arte ausiliaria di professione sanitaria.
Nell'articolo Merlin rileva le differenze del sistema italiano rispetto a quello vigente in Inghilterra dove gli oculisti sono un decimo di quelli del nostro paese e dove la parte tecnica di misurazione della vista è stata affidata agli optometristi. "Che fanno però studi pluriennali" continua Merlin, "mentre in Italia si fanno corsi al massimo di un anno, a parte chi esercita con diplomi, non riconosciuti dalla legge, presi a Panama o alle Canarie".Secondo invece Fabio Zanacchi di Federottica (Federazione Nazionale Ottici Optometristi) , gli ottici sono in grado di riconoscere i segnali di diverse patologie e possono indirizzare il lavoro dell'oculista.
Nel frattempo all'università La Bicocca di Milano ha preso il via un corso di laurea in optometria, contestato però dal ministero. A proposito di questo il presidente SOI afferma: 'non si può promettere una libera professione per una figura professionale non riconosciuta dalla legge. E non si può studiare un'arte sanitaria come l'optometria in una facoltà di Fisica, quando sarebbe più normale organizzarla a Medicina'.


