Vision 2020, la campagna dell'OMS per debellare la 'cecità evitabile'
Secondo le ultime stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, al mondo esistono quarantacinque milioni di ciechi, il 90% dei quali vive nei Paesi più poveri. Ogni anno almeno 7 milioni di persone perdono la vista a causa di infezioni provocate dalla malnutrizione, dalle cattive condizioni igieniche, dalla mancanza di medicine e di cure adeguate.
In Africa (dove c'è un oculista ogni cinquecentomila abitanti) la cecità è una vera e propria emergenza sanitaria, determinata soprattutto da patologie endemiche ma curabili, come la cataratta, il tracoma, l'avitaminosi A (la carenza di vitamina A). Oppure l'oncocercosi, detta anche "cecità dei fiumi", presente in trenta paesi africani.
Questa terribile malattia è diffusa da una piccola mosca che vive lungo i corsi d'acqua e che, attraverso la puntura, deposita nella pelle dell'uomo centinaia di microscopiche larve. Nel giro di dieci anni, i parassiti si riproducono e invadono tutto il corpo, fino a raggiungere il nervo ottico. A quel punto la vista è irrimediabilmente compromessa: da un giorno all'altro, le immagini, i colori e la luce scompaiono.
Con il buio iniziano emarginazione e sofferenze. Secondo le superstizioni locali, infatti, i ciechi sono vittime della cattiva sorte e per questo sono allontanati dalla famiglia e dalla comunità: una condanna atroce e umiliante che colpisce soprattutto le donne e i bambini che abitano in zone rurali e nelle periferie degradate delle città.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una campagna ("Vision 2020") per debellare entro il 2020, le principali cause di cecità, tra le quali anche l'oncocercosi. E' un obiettivo ambizioso, di cui si è discusso di recente in un importante convegno, tenutosi a Padova, intitolato significativamente "La cecità evitabile", che potrà essere raggiunto solo se la comunità internazionale investirà più denaro in programmi di prevenzione e di cura (secondo gli esperti, la cifra attuale di 75 milioni di dollari deve almeno raddoppiare).
«Non c'è tempo da perdere: un cieco che vive nel Sud del mondo è praticamente un condannato a morte, perché non può contare sull'aiuto dello Stato», spiega Paolo Angeletti, medico oculista da oltre trent'anni in Africa con la onlus Cbm, Missioni cristiane per i ciechi nel mondo. «Nell'80 per cento dei casi la cecità può essere evitata, e con poco. Bastano 26 euro per poter eseguire un'operazione di cataratta. Con un euro si garantisce ad un bambino la dose minima di vitamina A. Con 2,60 euro è possibile fornire a un'intera famiglia una semplice pomata che guarisce il tracoma. Nella Cbm siamo medici, ottici e infermieri di ogni nazionalità. Operiamo in condizioni difficili e spesso siamo costretti a fabbricarci da soli gli strumenti per lavorare. In un anno soccorriamo oltre 11 milioni di ammalati, molti dei quali si trovano in villaggi sperduti e poverissimi. E quando arriviamo tardi per salvare la vista, facciamo del nostro meglio per aiutare i ciechi a integrarsi nella società».
(Fonte: Salute Suppl. Repubblica)


