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Accordo trasversale in parlamento per la legge sull'optometria

Accordo trasversale in parlamento per la legge sull'optometria

Secondo quanto dichiarato da Mario Pepe, deputato di Forza Italia, a Salute Europa, per la legge sull'Optometria esiste un accordo multipartitico di parlamentari, che si sono riuniti a Roma insieme ai presidenti delle Associazioni professionali: Stefano Lauriola, Unione Nazionale Ottici Optometristi; Gianpaolo Maremmi, Federazione Italiana Ottici Optometristi; Alessandro Spiezia, Associazione professionale Italiana Ottici; Giulio Velati, Federottica.

'I DS sono d'accordo, la Margherita è d'accordo, Forza Italia è d'accordo, AN è d'accordo, la Lega è d'accordo: abbiamo i numeri per farlo, e se decidiamo tutti assieme possiamo liquidare il problema in una settimana', dice Pepe, auspicando che si giunga finalmente a una legge che garantisca anche in Italia professione e professionalità di quelle specifiche persone che già da mezzo secolo nel resto d'Europa e del Mondo progredito hanno il compito e la responsabilità di determinare, prescrivere, approntare e avviare all'uso i mezzi di compensazione/correzione visiva (occhiali, lenti a contatto): l'ottico optometrista.

In Italia, infatti, la normativa è bloccata al Regio Decreto 31 maggio 1928 n° 1334, mentre fin dagli Anni Cinquanta Gran Bretagna e Irlanda, poi Germania, Olanda, Spagna, Svezia, Danimarca danno il corretto riconoscimento/inquadramento legislativo alla professione optometrica.

'Senza legge è il Far West', continua Pepe, 'e infatti nessuno blocca la vendita di occhiali usati e di fondi di bottiglia da sole di plastica sulle bancarelle e dai vu' cumprà sulle spiagge'.

L'incontro avvenuto a Roma con deputati Grazia Labate (DS), Renzo Lusetti (Margherita-DL-Ulivo), Giuseppe Palombo (FI; pres. Comm. Affari Sociali), Lino Duilio (Margherita), e Pepe stesso si è svolto con lo scopo di smuovere, verificare e possibilmente accorpare le 7 proposte di legge variamente giacenti alla camera dei Deputati.

'Bisogna rimboccarci le maniche', ha raccomandato Lino Duilio, 'e puntare non ai tempi biblici usuali al Parlamento, me se siamo tutti d'accordo, partiti di governo e opposizione, non si passano le trafile dell'aula e si approva in commissione, perché qui si è realizzata una felice complementarietà, e pure l'onorevole Labate (DS) si è dichiarata disponibile a procedere tutti assieme attraverso la via legislativa in Commissione per far il prima possibile'.

Le indicazioni schematiche emerse dagli incontri romani fra politici e specialisti prevedono:
- Legale definizione/riconoscimento della professione di ottico optometrista, enunciazione del suo profilo e delle mansioni (compiti, prerogative, responsabilità) che gli sono proprie, secondo quanto previsto nella proposta di legge: 'L'ottico optometrista è il professionista che, in possesso dello specifico titolo universitario abilitante, prescrive, adatta e realizza la fornitura di occhiali correttivi, lenti a contatto, correttive ed estetiche, e ausili visivi per ipovedenti, e attua procedure di educazione all'uso di occhiali correttivi, protettivi e ausili visivi per ipovedenti. A tal fin esegue con autonomia professionale e titolarità l'esame soggettivo e oggettivo delle deficienze puramente ottiche della vista, compiendo attività dirette alla individuazione, prevenzione, correzione e compensazione dei difetti ottico-refrattivi della vista'.
- Grado di istruzione universitario, cioè diploma di laurea triennale, da rilasciarsi in Facoltà di Scienze matematiche, fisiche, naturali (Classe 25 della laurea in Scienze e tecnologie fisiche); con la collaborazione della Facoltà di Medicina. Possibilità della laurea specialistica. Il Corso di laurea è in 'Ottica e optometria'. Accesso: diploma di scuola media superiore, secondo le norme vigenti in materia di istruzione superiore.
- Sbocco professionale: attività di dipendenza (pubblica o privata) e/o esercizio libero-professionale. Possibile/auspicabile istituzione di Albo professionale, ovvero di registro 'ufficiale' nel quale inserire gli esercenti la libera professione, ed eventualmente anche Albo o 'Registro speciale' per i dipendenti.
- Ufficializzazione del Codice Deontologico: rapporti con colleghi e 'clienti', con altri professionisti impegnati in attività diverse, ma correlate (medici oftalmologi).

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