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Cinema: al via il 'Product Placement'

Cinema: al via il 'Product Placement'

La pubblicità arriva nei film e sarà legale. Dal 6 febbraio di quest'anno, infatti, con l'entrata in vigore del nuovo Decreto Legislativo sul cinema, è previsto il 'Product placement', ossia la possibilità di produrre in Italia film che contengano marchi pubblicitari o prodotti commerciali (escluse le sigarette), cosa che fino a oggi era vietata, pena l'impossibilità di contare sui finanziamenti statali.

Anche nei film 'made in Italy', dunque, potremo vedere automobili, orologi, telefonini, bibite, computer, vestiti e occhiali di marche non più 'occulte'. Per noi si tratta di una novità, ma gli americani praticano il "product placement" da anni, soprattutto da quando la vendita dei dolcetti Reese registrò un'impennata del 65% grazie alle apparizioni in 'E.T.'.

In alcuni celebri film, un 'marchio' commerciale è addirittura il protagonista o quasi: la Vespa di 'Vacanze romane', la Volkswagen di 'Un maggiolino tutto matto', i computer Apple di 'C'è posta per te', il corriere FedEx in 'Castaway', i Ray-Ban di 'Men in black' e 'Charlie's Angels Full Throttle', i Revo di 'Minority Report' o gli occhiali della Sama Eyewear usati per 'Terminator 3'. Per non parlare dei 'Matrix' Sunglasses.

Per il cinema italiano, ora parte la caccia allo sponsor. Con quali regole, quali limiti, quali controindicazioni? A porsi questi interrogativi saranno registi, sceneggiatori, produttori e pubblicitari riuniti oggi all'Agis per il convegno 'La pubblicità va al cinema' organizzato dall'Api.

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