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Innovazioni tecnologiche per battere la Cina

Innovazioni tecnologiche per battere la Cina

Nel corso di un intervento alla Camera di Commercio di Belluno, ieri mattina, Massimo Malaguti, presidente del parco scientifico e tecnologico Galileo di Padova, ha illustrato una serie di innovazioni che permetterebbero alle aziende del distretto bellunese dell'occhiale di resistere alla concorrenza della Cina proponendo dei prodotti nuovi che sfruttino la ricerca tecnologica.

Occhiali con incorporato l'auricolare per il telefono cellulare o una microcamera per videoregistrare la conversazione con chi sta di fronte; lenti che non si appannano, grazie al trattamento con le nano tecnologie, e altre a cristalli liquidi che modificano le capacità refrattive attraverso dei sistemi elettronici; montature colorate con vernici che cambiano colore a seconda dell'esposizione alla luce, come quelle utilizzate per la carrozzeria della Jaguar di F1 (e come peraltro già si trovano in commercio).

Questi alcuni esempi citati da Malaguti, presidente dell'ente che è stato interpellato per aiutare le piccole e medie aziende bellunesi, a partire dalle occhialerie, a innovarsi ed eventalmente a diversificare la produzione.

L'innovazione, secondo Malaguti, può essere incrementale oppure radicale. Nel primo caso si tratta di tratta di studiare nuove soluzioni, insistendo sul design, sulla moda, sui materiali. Nel secondo è necessario affrontare degli investimenti onerosi, scommettendo sulla tecnologia e sapendo che il ritorno economico non sarà immediato. Ecco che allora gli esempi illustrati servono per dimostrare come sia possibile innovare il prodotto. Certo, questo richiede investimenti e, soprattutto, un cambio di mentalità da parte degli imprenditori, che dovrebbero 'fare squadra'.

'Per vincere la concorrenza della Cina' afferma Giorgio Pellizzaro, responsabile del settore marketing del parco Galileo di Padova, 'è necessario offrire del valore aggiunto, mettendo sul campo intuizioni e creatività. Ma se gli imprenditori non capiranno i cambiamenti del mercato, allora sì che si correranno dei seri pericoli. Bisogna abbandonare l'individualismo che è caratteristico del Nord Est e cominciare a fare squadra. Soltanto così si potranno recuperare le risorse economiche per attuare quel salto di qualità che ormai non è più rinviabile. Si dovrà passare da una gestione familiare a una manageriale delle aziende, investendo anche nelle risorse umane. Certe figure professionali si trovano, basta cercarle'.

(Fonte: Il Gazzettino)

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