La miopia è in aumento, ma non è colpa del pc
In un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa Mario Stirpe, presidente della Fondazione Bietti per lo studio e la ricerca in oftalmologia, ha parlato del binomio computer-miopia, sottolineando come non esistono 'prove scientifiche che lo dimostrino'.
Nonostante la diffusione della miopia, rispetto a qualche anno fa, sia in aumento del 50% 'non abbiamo nessuna prova', ha dichiarato Stirpe, 'almeno fino a oggi, che ci sia un rapporto di causa effetto. In medicina, comunque', ha aggiunto Stirpe, 'siamo abituati a covare sempre il dubbio: è possibile che, domani, si dimostri questa relazione. Per il momento, non è così'.
Chiarito questo punto, il professore ha comunque sottolineato come stare tante ore davanti al computer non sia 'un'applicazione igienica, soprattutto per i bambini in età scolare, quando, cioè, la miopia si sviluppa'. 'Il computer', ha spiegato Stirpe, 'limitato alla sua funzione di lettura dei testi, non determina un aumento della miopia; ma se lo consideriamo come uno strumento che, non solo spinge all'esercizio della lettura, ma offre l'opportunità di una serie di giochi per cui le ore di permanenza davanti al video si moltiplicano, in questo caso non mi sentirei di negare che abbia un qualche ruolo nell'abbassamento della vista, soprattutto in chi ha già questo problema'.
La miopia, le cui cause scatenanti non sono ancora del tutto chiare, è in aumento in tutto il mondo, ma specialmente in Oriente: ne è un esempio eclatante Hong Kong, dove la percentuale di bambini miopi è compresa tra l'85 e il 90%. 'Pensiamo che si tratti di una patologia genetica', ha concluso Stirpe. 'Però, di fatto, nessuno ne ha mai isolato il gene. Abbiamo la quasi certezza che la miopia si trasmette per generazioni, ma non possiamo dire che si sia riusciti a determinare, fino a oggi, la sua origine'.



