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Pressing di Confindustria e Governo sulla normativa Ue

Pressing di Confindustria e Governo sulla normativa Ue

Confindustria e Governo si stanno impegnando per arrivare al più presto a una proposta di normativa Ue sull'obbligo di marcatura d'origine per i prodotti importati nei Paesi comunitari, che limiti gli effetti negativi delle pratiche commerciali sleali sulla competitività delle imprese italiane.

Nel corso di un seminario-dibattito sui marchi di origine per i prodotti industriali tenutosi a Roma, e al quale ha partecipato anche Anfao, Confindustria ed esecutivo si sono trovati in sintonia sulla posizione da portare avanti nel negoziato Ue che in questi giorni si avvia verso la fase di definizione.

Il governo, in particolare, si impegnerà perché la Commissione Ue giunga a una proposta tecnica da presentare al Consiglio europeo entro il termine del suo mandato, il primo novembre 2004. Via libera anche a una consultazione intergovernativa tra gli Stati membri, e a una parallela consultazione tra le confederazioni europee.

Adolfo UrsoLa posizione dell'Italia, a livello istituzionale e industriale, è di parziale soddisfazione per la possibilità offerta ai settori più esposti alla contraffazione di avvalersi dell'obbligo di marcatura d'origine per i prodotti importati nella Ue. Tuttavia, sottolineano il vice Ministro alle Attività Produttive Adolfo Urso e il presidente del Comitato tecnico di Confindustria Auricchio, questo risultato rappresenta solo l'inizio di una battaglia che l'Italia intende combattere fino in fondo per tutelare le produzioni italiane ed europee nei confronti dei prodotti a basso costo provenienti dai sistemi economici emergenti che ignorano le più elementari regole di protezione sociale, ricevono sovvenzioni pubbliche e, spesso, operano in regime di dumping.

'La positiva concertazione realizzata in questi mesi tra il Governo, Confindustria e le associazioni di settore' ha fatto notare Urso, 'è stata certamente importante per superare molti ostacoli in sede europea. Ora siamo in dirittura d'arrivo. Proprio per questo dobbiamo agire insieme affinché l'obbligo della stampigliatura sui prodotti extra Ue a cominciare dai settori più critici (tessile-abbigliamento, calzature, ceramiche e arredo) sia realizzata entro l'attuale mandato della Commissione. Si tratta però di un primo obiettivo, noi vogliamo infatti estendere quest'obbligo a tutti i settori e, in prospettiva, anche ai prodotti realizzati dall'Unione Europea'.

Durante l'incontro Urso ha proposto inoltre di 'realizzare una campagna straordinaria (Map-Confindustria) per sensibilizzare il consumatore europeo sui benefici dell'obbligo di stampigliatura'. Durante il seminario è stato ribadita, infine, l'esigenza di una maggiore cooperazione doganale a livello europeo per combattere il fenomeno della contraffazione.

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