Applicazione dei processi sottovuoto alla produzione di occhiali
I ricercatori di Certottica stanno ultimando un programma di visite presso aziende operanti nel settore del vuoto e interessate al progetto sullo studio dell'applicazione alla produzione di occhiali dei processi sottovuoto.
Tali visite hanno il duplice scopo di allargare i contatti di Certottica e di aggiornarsi sullo stato dell'arte. Contestualmente è iniziata anche una sessione di campionature che, dopo la loro caratterizzazione, potranno fornire preziose indicazioni sugli indirizzi futuri e sulla possibilità di collaborare e sperimentare con le aziende che dispongono delle tecnologie più adatte al perseguimento degli obiettivi specifici del settore occhialeria.
A livello italiano sono state visionate una quindicina di aziende interessate al progetto per l'inserimento nella filiera produttiva delle montature per occhiali di processi di deposizione sottovuoto.
Nel panorama italiano appare evidente come la diffusione delle tecniche di deposizione sottovuoto del tipo PVD (Physical Vapour Deposition) è dovuta all'enorme successo ottenuto nelle applicazioni funzionali sugli utensili, sugli stampi e, più in generale, sui componenti meccanici soggetti a usura. Il fatto che questi trattamenti conferiscano ai pezzi varie colorazioni ha suggerito la possibile applicazione della tecnologia per rivestimenti decorativi. In questo caso il processo deve però sottostare ad alcuni vincoli che lo rendono critico: le temperature raggiungibili sono vincolate all'oggetto da rivestire e, spesso, sono limitate se confrontate a quelle raggiungibili per applicazioni funzionali; il tempo ciclo del processo deve essere tale da non rendere il costo di prodotto troppo svantaggioso se confrontato con prodotti ottenuti con i processi standard.
I rivestimenti estetici ottenuti con PVD sono attualmente applicati in larga scala sulla componentistica utilizzata nei serramenti e nell'arredamento del bagno; sta comunque espandendosi in settori come l'orologeria e la bigiotteria.
Alcune aziende si sono specializzate nella tecnica PECVD (Plasma Enhanced Chemical Vapour Deposition), che rende modificabili le proprietà fisiche supeficiali dei materiali (rendere le superfici più o meno bagnabili) e permette la deposizione di un'ampia gamma di materiali, a basse temperature. Questa tecnologia verrà sperimentata avvalendosi della collaborazione con il Civen (Coordinamento Interuniversitario Veneto per le Nanotecnologie).
Un'ultima tecnologia allo studio è la metallizzazione termica sottovuoto, che permette di rivestire oggetti sia metallici che plastici, precedentemente trattati con una particolare verniciatura, con diversi materiali (il più usato è l'alluminio). Le applicazioni consuete sono nei settori della bigiotteria, del modellismo e delle parabole riflettenti dei fari delle automobili. La produttività garantita da questo processo è molto elevata.
Le visite verranno completate prossimamente visitando due aziende, la Hauzer olandese e la sede polacca della Elan Praktik, già fornitrici di impianti di deposizione PVD per applicazioni specifiche nell'occhialeria.



