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Cina: aperture su commercio estero, fisco e pubblicità

Cina: aperture su commercio estero, fisco e pubblicità

Il 1 gennaio 2005 sono entrati in vigore in Cina nuovi regolamenti e leggi che riguardano il commercio estero, il fisco e la pubblicità, un ulteriore passo verso l'adeguamento agli standard internazionali concordato dal Governo di Pechino al momento della sua entrata nella Wto, l'Organizzazione mondiale per il commercio.

Sette di queste leggi e regolamenti eliminano alcune restrizioni sulle importazioni di auto e sulla partecipazione delle compagnie straniere alla vendita di benzina, alle aste e nel settore assicurativo.

Sul fronte del commercio estero, un decreto governativo sull'import e l'export porterà alla definizione cinese dell'origine dei beni per Paese o regione in linea con gli standard Wto. Una misura, attesa dagli operatori esteri, e volta a combattere la contraffazione dei certificati d'origine per i beni esportati, largamente usata per aggirare le quote e le tasse, specie nei settori 'caldi' dell'informatica e dell'abbigliamento.

Un nuovo regolamento impone poi limiti agli operatori nel settore della pubblicità e ai contenuti degli annunci.

Sempre dal 1 gennaio, in base a un regolamento della Banca centrale, il massimo di valuta che potrà essere portato fuori dalla Cina sale da 6 mila a 20 mila yuan a persona (da 723 a 2.409 dollari).

Il ministero del Commercio sta infine preparando un nuovo regolamento in materia di franchising, che permetterà alle compagnie straniere di godere dello stesso trattamento riservato a quelle cinesi nella creazione e nello svolgimento di un business.

(Fonte: Il Sole 24 Ore)

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