Guerra: Luxottica cresce e assume
In un'intervista rilasciata al Corriere Economia Andrea Guerra racconta il suo ingresso in Luxottica, i programmi, i passi fatti nella governance.
Innanzitutto commenta i risultati trimestrali (ricavi +34,8%, utile operativo+13,6%, netto +7,3%): 'Nel wholesale sono cinque trimestri che cresciamo a doppia cifra; i clienti in Europa iniziano a prendere decisioni. Come Luxottica stiamo vivendo un momento strabiliante con Ray-Ban e abbiamo un trend positivo per le licenze di punta. E poi c'è la prospettiva di Dolce & Gabbana'.
Guerra ha poi dichiarato che è allo studio l'ingresso nel retail in Cina. 'Non esiste un solo mercato cinese, ma tre: Pechino, Shanghai e il Sud. Mentre cinque anni fa c'erano tanti piccoli negozi, oggi inizia a esserci qualche catena vera e abbiamo pensato che il modo giusto per entrare su quel mercato fosse prendere qualche realtà (hanno 10-20 milioni di dollari di fatturato) come base per fare esperienza. Potremmo farlo entro l'anno'.
Guerra ha quindi affrontato l'argomento Cina e 'made in Italy' più in generale. 'Un prodotto fatto in Italia ha un grandissimo valore che va difeso rispettando le normative. Noi, per esempio, abbiamo tanti marchi per i quali è essenziale essere fatti qui: nell'occhiale del segmento altissimo il made in Italy è fondamentale. Dall'altro, però, ci sono marchi globali, che vanno a determinati segmenti di consumatori, per esempio i giovani, che non hanno interesse al luogo di produzione. Ecco, qui c'è l'opportunità non tanto di spostare e delocalizzare ciò che abbiamo in Italia, quanto di aumentare la nostra produzione in Cina seguendo la crescita futura'.
Tornando all'Italia, ha aggiunto: 'Adesso stiamo assumendo. È evidente, poi, che bisogna distinguere. Ogni azienda sana ogni tanto va incontro a riorganizzazioni, ma questo non significa immaginare qualcosa di strutturale, quanto piuttosto che si deve essere più efficienti e completi. Ogni stabilimento deve avere missioni chiare, una giusta flessibilità. Noi abbiamo oltre 5 mila dipendenti in Italia e un panorama di stabilimenti non tutti uguali'.
Infine, interrogato sulla questione 'successione' di Del Vecchio, Guerra ha commentato: 'Ci troviamo di fronte a un azionista di maggioranza che in 15 anni di Borsa ha dato ritorni alti, altissimi. Che non ha mai tradito la fiducia degli investitori. Che quando ha deciso di legare a sé il management con le stock option l'ha fatto con azioni sue. Quando sarà, il nostro azionista troverà il percorso e il modo migliore per tutti; e sarà lui a decidere. Sono convinto: Del Vecchio vuol bene a quest'azienda e farà tutto nel migliore dei modi. È più giovane di me (il 22 maggio compirà 70 anni, Guerra ne ha 39, nda), ha grande energia. Del Vecchio al momento giusto prenderà la decisione giusta per tutti, dagli investitori alla famiglia'.



