Occhio artificiale: a fine anno i test sugli uomini
Un occhio artificiale, capace di restituire parzialmente la vista ai non vedenti, è stato presentato durante un convegno scientifico in Gran Bretagna e la sperimentazione su esseri umani inizierà entro un anno.
'Si tratta di una grande conquista tecnologica, potenzialmente destinata a cambiare la vita a migliaia di persone', ha commentato Anita Lifestone, direttrice del Royal National Institute for the Blind. 'Dobbiamo tuttavia essere anche consapevoli che siamo ancora lontani da un prodotto definitivo e di provata efficacia'.
Il dispositivo è composto da una videocamera e da un microcomputer installati su speciali occhiali che il paziente deve indossare. Lo scopo è di stimolare i nervi ottici al fine di "far credere" al cervello umano che l'occhio, in realtà irreparabilmente danneggiato, funzioni più o meno regolarmente.
La videocamera filma un immagine, di una persona o di un oggetto, le codifica, quindi le trasmette a un microchip inserito nel bulbo oculare. Il microchip ha il compito di stimolare le terminazioni nervose dell'occhio, le quali così inviano impulsi al cervello, dove si viene a formare l'immagine raccolta dalla videocamera. In questo modo, naturalmente, il cervello può ricostruire soltanto approssimativamente l'immagine originariamente catturata dall'apparecchio, ma in modo sufficientemente chiaro da consentire il riconoscimento di volti e di determinati oggetti.
'Per un vedente queste immagini possono apparire imperfette', afferma il professor Gislin Dagnelie della John Hopkins University di Baltimora, nel Maryland (Usa), che ha curato il progetto per conto della società Second Sight, 'ma per chi non vede rappresentano comunque un enorme passo avanti'.
La Second Sight spera di poter iniziare sperimentazioni sui pazienti nel giro di dodici mesi.
(Fonte: La Repubblica)



