Salmoiraghi & Viganò punta ai 300 negozi
Quando nel 2002 Dino Tabacchi rilevò la catena di occhialeria Salmoiraghi & Viganò dai fondi Arca, i negozi erano 180, i ricavi pari a 78 milioni di euro e le perdite pari a 9,9 milioni.
Oggi il gruppo conta 250 punti vendita (200 negozi a marchio Salmoiraghi & Viganò e 50 vetrine VistaSì), il giro d'affari è di 110 milioni di euro, con un'incidenza di oltre il 15% del margine operativo lordo.
'Poiché il nostro mestiere è ricercare la redditività', spiega Tabacchi a La nuova Venezia, 'posso affermare con soddisfazione che abbiamo recuperato la soglia del pareggio. Ci sono tutte le premesse per il ritorno all'utile, anche perché nei primi mesi del 2005 il fatturato è in aumento del 13%'.
I fondi di Arca avevano concepito per Salmoiraghi & Viganò un'ipotesi di quotazione in Borsa. 'È già un risultato di estrema positività', commenta Tabacchi, 'avere maturato in tempi celeri il risanamento e non mi pare serio, oggi con i nostri dati reddituali, ragionare di Borsa. Ma se fra 2-3 anni, come mi pare realistico, avremo utili netti pari almeno al 5% del fatturato, perché non dovremmo proporci a Piazza Affari?'.
'In tre anni abbiamo investito 30 milioni di euro per rinnovare i negozi e acquisire ulteriori punti vendita. Entro 3 anni vogliamo arrivare a un network di 300 negozi', continua Tabacchi, 'sia attraverso nuove aperture, specie in centri commerciali qualificati, sia cogliendo le occasioni di acquisizione sul mercato. Dal prossimo ottobre abbiamo in calendario 15 nuove inaugurazioni'.



