Shopping: spesi 16 milioni di euro dai cinesi in Italia
Secondo un'indagine di Global Refund, leader mondiale del sistema tax fre, nel 2004 i turisti cinesi in Italia sono stati 107 mila e hanno destinato allo shopping più di 16 milioni di euro, prediligendo l'abbigliamento per il 47% (7,5 milioni di euro), seguito dalla pelletteria (34%, pari a 5,3 milioni di euro) e dalle calzature (9%, 1,5 milioni di euro).
Il 35% dei turisti cinesi ha scelto Milano, il 27% Roma e il 19% Firenze; tra loro hanno dimostrato una maggiore propensione per lo shopping gli uomini in età compresa tra i 35 e i 50 anni, con un livello di istruzione elevato, sposati per l'86%.
I cinesi viaggiano in gruppi, optano per gli hotel a tre stelle e concentrano i loro viaggi in Italia tra la fine di aprile e gli inizi di maggio, a ottobre in coincidenza con la loro festa nazionale, a fine gennaio per il Capodanno cinese e a febbraio per la festa della primavera.
Tra le curiosità rivelate dall'indagine di Global refund emergono alcuni atteggiamenti tabù, come quello di non amare oggetti toccati da altri, né fatti in serie. I cinesi, insomma, chiedono l'esclusività di pezzi rari, se non unici, e confezioni su misura. Nei prezzi in vetrina, inoltre, non deve mai comparire il numero 4 il cui ideogramma assomiglia molto a quello che rappresenta la parola 'morte', e neanche il 250, che in cinese è simile al termine 'idiota'. Riscuotono gradimento, invece, i numeri 6 che significa 'fortuna', 8 che significa 'ricchezza' e 9 che vuol dire 'durata'.
Per quanto riguarda i colori, invece, non piace l'abbinamento del giallo con il blu perché è tipico dei riti funebri cinesi. Da un punto di vista di acquisti, riscuote sempre più consensi il sistema di pagamento tax free attraverso il quale i viaggiatori che posseggono la residenza extra Unione europea ottengono il rimborso dell'Iva una volta usciti dall'Unione europea.
(Fonte: Milano Finanza Fashion)



