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Usa: deficit commerciale in calo a marzo

Usa: deficit commerciale in calo a marzo

Nel mese di marzo, il deficit commerciale degli Usa si è ridotto a 55 miliardi di dollari, il livello più basso degli ultimi sei mesi (-9,2% mentre a febbraio si era avuto il record 60,6 miliardi di dollari). Il saldo tuttora negativo, è dovuto a importazioni pari a 157,2 miliardi di dollari (-2,5%) ed esportazioni che sono ammontate a 102,2 miliardi di dollari (+1,5%).

Sul versante delle importazioni, il petrolio è la voce determinante con 13,4 miliardi di dollari (+12,8%) pari a 325,98 milioni di barili nel mese, mentre sono risultate in calo le importazioni di automobili e alcuni prodotti tessili cinesi, in calo del 6,8% anche i beni di consumo e dell'1,1% i macchinari.

Sul fronte dell'export, molto interessanti le performances degli aeroplani per uso commerciale (+27%), le apparecchiature per telecomunicazione, impianti e semiconduttori.

Per quanto attiene ai principali paesi partner, per il secondo mese consecutivo rallenta l'onda cinese (-7%), anche se nel primo trimestre il saldo attivo del colosso asiatico é cresciuto di circa il 40% rispetto allo stesso periodo del 2004.

L'export italiano nel primo trimestre dell'anno è risultato pari a 7,3 miliardi di dollari, le importazioni sono ammontate a 2,9 miliardi di dollari: il saldo attivo permane molto favorevole all'Italia per 4,4 miliardi di dollari. La quota di mercato dell'Italia sul totale dell'import statunitense dal mondo è pari all'1,91%.

Roberto Luongo, direttore della rete Nord America dell'Ice, ha commentato: 'Le aziende italiane sono state intelligenti nel gestire i rapporti di cambio euro-dollaro. Anziché continuare a correre dietro alla valutazione del giorno, hanno adottato una politica dei prezzi che ha garantito stabilità pur riducendo il margine di profitto quando l'euro viaggiava intorno agli 1,35 dollari. Ora che siamo tornati di nuovo sotto quota 1,30, la situazione è migliorata'.

'I dati odierni rivelano anche che le aziende italiane hanno saputo approfittare dell'euro forte per radicarsi meglio nel territorio americano', ha aggiunto Luongo, 'e per aumentare le proprie reti distributive'.

(Fonte: Ice)

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