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Vision Service punta sempre più in alto

Vision Service punta sempre più in alto

Il IX Congresso Vision Service, che si conclude oggi a Roma, oltre che un importante momento di confronto per gli affiliati, è stata l'occasione per un annuncio importante, dato dall'amministratore delegato Marco Procacciante: è avviata alla fase conclusiva la procedura che dovrebbe portare alla fusione della società Opa Invest SpA, che gestisce il gruppo Interoptical, nella Vision Service Group SpA, titolare dell'insegna Vision Service.

Con 135 centri ottici, dislocati soprattutto in Lombardia, Piemonte e Liguria, Interoptical rappresenta una realtà complementare a quella di Vision Service. L'operazione è già stata valutata positivamente dai Consigli di Amministrazione di entrambe le Società, che, nel renderne esecutiva l'attuazione, hanno posto in evidenza la grande valenza per il futuro dell'associazionismo ottico. L'operazione sarà ora sottoposta al vaglio dei soci azionisti di Opa Invest SpA, che saranno chiamati ad aderire all'offerta entro il 2 maggio prossimo, permettendo di realizzare i primi passi dell'integrazione nella seconda metà dell'anno. Il piano strategico prevede di mantenere entrambi i marchi, Vision Service e Interoptical, valorizzando le peculiarità di ciascuna rete affiliata, nel rispetto dei reciproci posizionamenti e caratteristiche di servizio.

Con questa fusione, che porta a 600 i centri ottici affiliati, Vision Service diventa la più grande realtà associativa della distribuzione ottica in Italia. I centri Interoptical, infatti, vanno ad aggiungersi ai 474 affiliati di Vision Service (tra Italia e Svizzera), che con un sell-in di 36,7 milioni di euro, e un sell-out di 110 milioni di euro, rappresentano circa il 6-7% delle vendite del settore in Italia. Inoltre prosegue a ritmi serrati, e sono stati superati gli obiettivi prefissati per il 2004, il programma immagine: al 31 marzo 2005 sono già 108 i punti vendita che hanno adottato il nuovo format e l'insegna uniforme. E proprio il passaggio da gruppo d'acquisto a gruppo d'immagine è stato al centro degli interessanti interventi dei relatori che hanno preso parte al Congresso.

Enrico Finzi (Presidente di Astra/Demoskopea), Chiara Mauri (professoressa di marketing all'Università Bocconi di Milano e Direttore dell'Osservatorio internazionale retailing) e Francesco Schianchi (docente al Politecnico di Milano e alla Scuola Superiore dell'economia e finanza, nonché Direttore Scientifico dell'Istituto Europeo di Design di Roma), hanno tracciato un quadro generale della situazione della distribuzione (non solo nel settore dell'ottica) in Italia, del punto di vista del consumatore, dell'itinerario (da nome a insegna a marca) verso la conquista della fedeltà e della fiducia dei clienti, del crescente 'peso' nelle relazioni competitive di asset quali l'accoglienza e la competenza certificata.

In un clima di incertezza e pessimismo collettivo diffuso, l'attenzione del consumatore, sovrastimolato da marche e prodotti, è sempre più rivolta verso il punto vendita: il distributore, infatti, diventa 'garante' del prodotto, colui che 'guida' all'acquisto. Per questo l'accoglienza, l'ascolto, il dialogo, la consulenza, diventano elementi fondamentali sui quali il venditore deve puntare per soddisfare e fidelizzare il cliente.

Una serie, insomma, di 'dettagli', che, molto più del prezzo o della marca, fanno la differenza e orientano il consumatore verso un determinato punto vendita: gli stessi dettagli che, non a caso, sono stati al centro dello spot (il primo) realizzato lo scorso gennaio da Vision Service per promuovere la notorietà del marchio e che rientra nella più ampia strategia del gruppo, che comprende anche iniziative tattiche di comunicazione promozionale, di prodotto, in co-marketing e co-branding.

Tutte con lo stesso obiettivo: rendere Vision Service un marchio al quale il consumatore possa associare valori fondamentali quali professionalità, qualità nei servizi e grande cura ai dettagli.

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