Gli americani sono poco attenti alla salute dei loro occhi!
Una ricerca condotta negli Stati Uniti da Transitions Optical, leader mondiale nella tecnologia delle lenti fotocromatiche, sembra dimostrare che il pubblico americano presta scarsa attenzione ai dannosi effetti dei raggi UV sugli occhi (e questo è presumibilmente vero anche presso il pubblico europeo).
Uno dei quesiti posti dalla ricerca (correlazione fra esame oculistico e problemi complessivi della salute) dimostra che l'occhio viene quasi sempre considerato un organo a sé; certamente importante, ma con un compito specialistico che ha scarso rapporto con il benessere generale.
Solo il 48% degli intervistati infatti lega la visita oculistica al benessere generale, e solo il 24% a problemi in altre parti del corpo. In ordine prioritario, le ragioni per le quali ci si sottopone a una visita oculistica sembrano essere
-Prescrizione per la realizzazione di occhiali che consentano di vedere meglio
-Diagnosi approfondita per timore di una malattia agli occhi
-Visita preventiva
-Visita di controllo inserita in un più generale programma di check up
Da questo atteggiamento complessivo sembrano discendere in gran parte le risposte degli intervistati.
Solo il 9% cita l'esposizione al sole e ai raggi UV come origine di possibili danni agli occhi, contro l'82% che si preoccupa invece del cancro alla pelle. Altri effetti dannosi che vengono citati sono le scottature e le rughe, che occupano il secondo e il terzo posto nella classifica delle preoccupazioni, con una maggiore percentuale di donne laddove si parli di rughe. Le percentuali non differiscono molto da quelle emerse dalla precedente survey condotta da Transitions Optical nel 2002.
In 4 anni la percezione dei consumatori sui possibili danni agli occhi legati alla esposizione al sole passa dal 6% al 9% (e c'era moltissimo spazio per crescere) mentre il timore per il cancro alla pelle, già elevatissimo nel 2002 (79%) viene espresso addirittura dall'82% degli intervistati.
Chi porta già gli occhiali è ovviamente più attento agli occhi ma le proporzioni non cambiano sostanzialmente. Ciò vuol dire che portare gli occhiali non modifica in modo significativo gli atteggiamenti (come sarebbe logico ritenere).
Se si prende in esame il quesito 'che fare per proteggersi dal sole' emerge che il 60% di chi prevede di trascorrere molto tempo all'aria aperta si protegge con una crema, il 36% indossa un cappello, il 16% indossa occhiali da sole , il 13% si cautela con un abbigliamento adatto.
Benché l'ipotesi di un danno serio agli occhi (come il più volte citato cancro alla pelle) non sia strettamente collegato al sole, è opinione diffusa che esso possa comunque nuocere e che una protezione sia necessaria. In molti casi questa viene adottata soprattutto per eliminare il riflesso e vedere meglio, ma il sole è comunque ritenuto un elemento di disturbo.
Questo atteggiamento 'disimpegnato' è confermato anche dai parametri che guidano le scelte di misure protettive per gli occhi. Il 30% sostiene che i raggi UV non sono un problema, per il 19% l'adozione di misure protettive adeguate dipende dal prezzo (quindi non è considerata questione 'di vita o di morte'), mentre il 9% ritiene che sia in funzione del tempo che si prevede di trascorrere all'aperto e non ha comunque una opinione al riguardo.
E' però confortante che il 40% dichiari di volere scegliere lenti protettive (come le fotocromatiche) in grado di bloccare il 100% dei raggi UV. Siamo comunque in presenza di un 60% che è poco coinvolto rispetto al problema, contro un 40% che ha maggiore coscienza del pericolo (probabilmente a vari stadi di intensità).
Il problema non si pone in modo rilevante neppure per i figli.
Qui il 40% degli attenti diventa 20%, cioè si dimezza. Il 64% pensa che gli UV non siano un problema grave e che una variabile importante sia rappresentata dal prezzo delle protezioni. La spesa complessivamente destinata alla protezione dal sole conferma il quadro.
In media gli americani spendono $64 all'anno (non solo occhiali, ma anche creme, cappelli, ecc) ma il 69% spende solo $49, contro il 21% che spende da $50 a $149 e il 4% che spende oltre 300 $. Vi è un vasto mercato che compera forse un paio di occhiali l'anno e, per contro, un 10% che mostra particolare affezione ai propri occhi e li cura con attenzione. Rispetto ai problemi correlati con i raggi UV, quelli riferiti agli occhi sono meno conosciuti rispetto alla pelle e seguono molti luoghi comuni anche da parte degli abituali portatori di occhiali.
La situazione americana emersa dalla ricerca evidenzia in sostanza che per la protezione degli occhi spendono più gli uomini che le donne, più i giovani fra i 18 e i 34 anni, seguiti a ridosso da quelli fra 35 e 44 anni.



