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Luxottica e il biennio di Guerra

Andrea Guerra, ex delfino di Francesco Caio, è arrivato alla guida di Luxottica il 27 luglio di due anni fa e proprio il 27 luglio è il giorno che Guerra ha scelto per riunire il cda dell'azienda che esaminerà i conti, positivi, del secondo trimestre. Anzi, è facile che per l'occasione Guerra rivedrà al rialzo le stime per l'intero esercizio. Sempre il 27 luglio sarà celebrata un'altra ricorrenza: quel giorno del 2004, Luxottica perfezionava l'acquisizione di Cole National, una delle principali catene americane dell'occhialeria, l'ultimo trionfo della «vecchia» Luxottica gestita da Leonardo Del Vecchio.

Insomma, una serie di ricorrenze che la Borsa ha già cominciato a festeggiare con l'allungo di questi giorni.Bastano, del resto, alcuni confronti per giudicare i risultati del «biennio di Guerra»: a fine giugno 2004 i ricavi valevano 1,5miliardi, l'utile operativo 259 milioni e i profitti netti 150. I conti di metà 2006, secondo gli analisti, segneranno un fatturato di 2,5 miliardi, un ebit di 380 milioni e circa 210 milioni di utile netto. A gennaio Luxottica, ipotizzando un cambio euro/dollaro di 1,24, aveva dichiarato per il 2006 un obiettivo di ricavi in crescita dell' 8-10% (tra 4,7 e 4,8miliardi), un utile per azione compreso tra 0,89 e 0,91 euro (+20% rispetto agli 0,76 euro del 2005). Adesso, con un dollaro in frenata, Guerra potrebbe alzare l'obiettivo: un centinaio di milioni di ricavi in più (a 4,9 miliardi) che, a livello di utile per azione, vogliono dire 3 centesimi di eps in più (a 0,92-0,95, il 21-25% in più rispetto al 2005).
Ma, al di là dei numeri, tutti sono ormai d'accordo che Del Vecchio, il fondatore, è riuscito nella sua missione più difficile: trasformare una one man company in un'azienda manageriale la rete globale.

Sul fronte della distribuzione,dopo aver acquistato negli ultimi sei mesi 75 negozi in Canada, Luxottica ha deciso di aprire 50 nuovi negozi SunGlass Hutin in MedioOriente e punta a raddoppiare, arrivando a quota 700, i punti vendita a gestione diretta di Pearle Vision. Senza dimenticare, ovviamente, l'espansione nel Far East. Il gruppo ha appena rilevato Modern Sight Optics, catena leader nel segmento vista di alta gamma, che ha 75 negozi a Shanghai. Un'operazione che permette al network retail in Cina di salire a 290 punti vendita di lusso dislocati tra Pechino, Hong Kong enella provincia delGuangdong. Una volta vinta la partita Usa, un mercato che vale due terzi del suo giro d'affari,grazie anche al valore strategico della rete di distribuzione(unquinto dell'intero mercato), Luxottica punta a tessere la sua rete sui nuovi mercati, i più promettenti.

A partire da quest'anno, inoltre, Luxottica ha iniziato a produrre e distribuire gli occhiali di Donna Karan e di Dolce&Gabbana.Come accaduto con la licenza Prada (fatturato generato, in tre anni, già a 180 milioni), solo nel 2006 lo sfruttamento della griffe D&G dovrebbe generare un giro d'affari di circa140 milioni.

Nel gennaio 2007, invece,Guerra lancerà la linea di Burberry e quella di Polo Ralph Lauren, una megaoperazione: per un per un contratto decennale con lo stilista Usa (che da solo vale il 5% del mercato Usa) Luxottica pagherà royalty anticipate per 199 milioni. Di contro, dal marchio il gruppo si aspetta di ricavare 1,45 miliardi di fatturato in 10 anni,meno di quanto stimato dagli esperti: già nel 2007 potrebbero arrivare 170 milioni di ricavi in più. Il dato negativo è che aumenterà ancora di più l'esposizione al dollaro, l'unica variabile imprevedibile sui conti del gruppo.

Quando nel marzo 2002 Luxottica perse la licenza di Giorgio Armani, allora la più importante, il cambio euro/dollaro era sotto la parità e il titolo in Borsa valeva 23 euro, il 10% in più di adesso. Da allora la leadership di Luxottica nel mondo si è rafforzata. Il fatturato è cresciuto del 40% insieme ai margini. Quattro anni fa il gruppo registrò il suo record di utili a 372 milioni (342 nel 2005), questo anno nonostante la debolezza del biglietto verde Luxottica potrebbe superare quota 420 milioni di profitti. E in attesa di conoscere le sorprese che Guerra si appresta a svelare per il suo secondo compleanno al timone del gruppo, i target price sul titolo oscillano tra 24 e 26,5 euro per azione.

(Fonte:Borsa e Finanza)

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