Nuova sentenza della Cassazione in materia di Made in Italy
Ancora uno stop della Cassazione ai sequestri operati dalle Dogane nella contrastata materia del Made in Italy. Con sentenza n. 21797, depositata il 22 giugno scorso, la Corte ha tolto i sigilli ad un quantitativo di occhiali che erano stati sequestrati in dogana.
Il motivo del pronunciamento della Cassazione, che rovescia quello del tribunale di Varese, favorevole invece al blocco, è che, sulla merce importata, c'era la dicitura a caratteri ben visibili 'Conceived by XX - Italy'.
Il nodo sta proprio nella parola inglese 'conceived' che in italiano può essere tradotta con 'immaginato', 'concepito'.
Secondo la Corte l'aver dichiarato espressamente che quegli occhiali erano stati concepiti in Italia, non poteva trarre in inganno gli acquirenti sulla provenienza del prodotto.
L'Ufficio accertamento della dogana di Malpensa aveva sottoposto a sequestro un consistente quantitativo di oggetti provenienti dalla Cina.
Il Tribunale di Varese, successivamente aveva convalidato il provvedimento, ritenendo che, nell'operazione di import dalla Cina si profilava la violazione dell'art. 4 comma 49 della Finanziaria del 2004, quella che ha introdotto misure per la difesa del Made In Italy.
In particolare la norma (con i successivi aggiustamenti: legge 80/05), vieta la commercializzazione di prodotti con false indicazioni di provenienza, specificando che tra questi «deve essere compreso l'uso di disegni, figure o quant'altro che possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana».
Secondo la Cassazione invece non è possibile individuare un profilo di reato poiché la scritta 'conceived' non trae in inganno il consumatore, ma dice la verità, ossia che il prodotto è 'ideato in Italia'.



