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Le insegne dei negozi di ottica, ieri e oggi

Le insegne dei negozi di ottica, ieri e oggi

Ne abbiamo scovate tre, dal Museo degli Occhiali di Pieve di Cadore (BL), risalenti alla fine del XIX secolo.

La prima, di manifattura probabilmente inglese, è in legno dipinto e colorato e mostra una mascherina di occhiali oltre alle scritte del proprietario.
La seconda, anch'essa probabilmente inglese, è in materiale ferroso e a forma di pince-nez. Le lenti sono disegnate con gli occhi e le sopracciglia.
La terza, di probabile manifattura francese, è in metallo e mostra un elaborato pince-nez con lenti colorate in rosso e blu.

Oggi le insegne non sono più incentrate sull'oggetto - gli occhiali - ma sul nome e sui possibili (fantasiosi e qualche volta azzardati) giochi di parole che ruotano intorno al prodotto e alla sua finalità (la protezione della vista).

Navigando in Internet ne abbiamo selezionate tre, che ci sembrano particolarmente 'creative'. La prima è la 'mitica' Occhial House di Milano (mitica perché fu ispiratrice della rubrica.
'Botteghe Oscure' del giornale satirico Cuore - che invitava i lettori a diventare 'delatori' della propria città nei primi anni Novanta).
La seconda è un altro punto vendita milanese, che allerta il consumatore a non 'distrarsi'.
La terza è l'insegna di un negozio londinese, che giocando sapientemente con l'abbreviazione della parola Spectacles (Spex) richiama la serie tv cult americana Sex in the city.

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