Made In Italy in crescita nei mercati internazionali
Un’indagine di Unioncamere-Assocamerestero sull’andamento dell’export italiano nei primi tre mesi di quest’anno prevede che il Made in Italy continuerà a segnare un andamento positivo sui mercati internazionali.
Ancora in crescita, secondo l’analisi, il mercato russo. “A sostenere l’export dei nostri prodotti di punta saranno principalmente i Paesi petroliferi e le economie emergenti, la cui domanda tenderà a contrastare il rallentamento delle vendite verso quelli industrializzati – si legge in un comunicato dello scorso 5 gennaio-. Sistema moda, mobili, agroalimentare, meccanica ed elettronica si configurano in particolare tra i comparti con le dinamiche più positive”.
Unioncamere-Assocamerestero prevede che sarà la Russia a far registrare nei primi tre mesi del 2009 il dato più rilevante in termini di velocità di crescita delle importazioni dalla nostra penisola. “In valore assoluto, fermo restando il primato della Germania quale principale mercato di sbocco delle nostre merci - prosegue la nota - il mercato russo si avvia così a scalzare gli Stati Uniti dalla seconda posizione della classifica, stabilmente occupata fino alla fine del 2008”.
Verso Mosca, l’indagine di Unioncamere-Assocamerestero stima per il primo trimestre 2009 “un incremento delle esportazioni del 32% rispetto all’analogo periodo del 2008, pari a un aumento del dato medio mensile, che passa dai 213 milioni di euro fatturati dall’Italia lo scorso anno ai 281 milioni attesi per il periodo gennaio-marzo 2009”. Proseguirebbe quindi il trend di crescita che ha caratterizzato il nostro export di tessile-abbigliamento-calzature in Russia a partire dal 2004, “portando questo mercato ad accrescere la propria quota tra le principali destinazioni dei prodotti italiani del comparto di 14 punti percentuali (dal 10% del 2004 al 24%, stima chiusura del 2008)”.
Saranno invece di segno negativo nel trimestre considerato le vendite di moda italiana in Germania e Stati Uniti, a conferma del processo di erosione delle nostre quote export in questi mercati: “I valori medi mensili attesi nel primo trimestre del 2009 verso questi due Paesi di sbocco si attestano - conclude il comunicato - su livelli inferiori a quelli registrati nel 2004: circa 220 milioni di euro contro i 282 milioni del primo trimestre 2004 per gli Stati Uniti e circa 319 milioni di euro contro 431 milioni per la Germania”.



