Vai al contenuto principale
keyboard_return Invio

Certottica comunica i risultati del progetto “talenti smart”.

Certottica comunica i risultati del progetto “talenti smart”.

Con il 2022 si sono ufficialmente concluse le attività relative al progetto “Talenti Smart - potenziamento delle competenze per lo sviluppo del lavoro agile”, messo a punto dal Gruppo Certottica nell’ambito del bando regionale “Il Veneto delle Donne - Strumenti per la valorizzazione dei percorsi professionali e per la partecipazione al mercato del lavoro”.  Nel 2020 in piena pandemia la Regione Veneto individuò delle traiettorie volte a supportare le aziende locali in un periodo di forte crisi per il mercato del lavoro, di fatto bloccato sia dal punto di vista delle relazioni umane, sia dal punto di vista delle modalità operative. “Il Veneto delle Donne” si proponeva in particolare di incentivare tutte quelle iniziative in grado di favorire azioni concrete per una formazione specifica dell’universo femminile dal momento che, secondo uno studio effettuato dalla Regione stessa, le donne rappresentavano e tuttora rappresentano la categoria maggiormente penalizzata in ambiente lavorativo, specialmente con l’avvento dell’emergenza sanitaria e con la sopraggiunta esigenza di conciliare casa e ufficio in un contesto professionale completamente diverso rispetto al passato.

I tre driver strategici

“Talenti Smart” ha interessato 302 donne tra titolari, dirigenti, responsabili area marketing, Hr, amministrative e libere professioniste, per un totale di 54 interventi, corrispondenti a 684 ore complessive di formazione frontale e da remoto. Il progetto, finalizzato a sanare il gender gap e orientato al pieno raggiungimento dell’uguaglianza professionale, si è proposto di dotare la componente femminile delle abilità necessarie a fronteggiare i paradigmi emergenti, salvaguardandone l’occupabilità e consentendo a ciascuna di scoprire, riscoprire e mettere a frutto i propri talenti. L’uguaglianza di genere, infatti, passa anche e soprattutto dall’esperienza e dalla capacità di colmare il digital devide. Ci si è quindi concentrati su tre driver strategici: propensione al cambiamento organizzativo (change management, diversity management, conciliazione, gestione del team da remoto, valutazione della performance e dei collaboratori), soft skills e, appunto, rafforzamento delle competenze digitali, con un approccio didattico/esperienziale improntato alla condivisione e all’interazione. Design thinking, storytelling, role playing, team building, teatro d’impresa sono solo alcune delle metodologie impiegate in questi due anni, per incrementare le abilità delle utenti coinvolte, soprattutto relativamente all’utilizzo di piattaforme e altri supporti tecnologici specifici per il lavoro agile. Cuore pulsante del progetto è stata non a caso la valorizzazione della formazione e del lavoro a distanza, nell’intento di scardinare lo stereotipo che identifica l’eccellenza nel presenziale laddove, al contrario, l’avvento massivo dello smartworking, imprescindibile eredità del biennio covid, richiede alle aziende una decisa inversione di rotta e un conseguente notevole sforzo in termini di aggiornamento, strumentazione e innovazione.

Le soft skills

Di contro, le soft skills sulle quali si è voluto puntare, non hanno riguardato soltanto l’attitudine personale alla leadership o al problem solving: al contrario si è scelto un approccio ad ampio raggio che prevedesse anche l’introduzione del pensiero creativo e della comunicazione attiva e lo stesso workshop conclusivo del progetto è stato condotto dai formatori secondo le modalità del teatro d’impresa. L’iniziativa ha chiamato in causa numerosi attori: oltre ai docenti – 20 in tutto - e alle aziende che hanno beneficiato dei corsi cuciti ad hoc sul loro company profile, hanno aderito al programma anche enti e istituzioni, tra cui la Provincia di Belluno, e alcune sigle sindacali (Cisl e Filtem-CGIL di Belluno e Unioncamere Veneto), nonché partner operativi del calibro di Sherpa Srl (spin off dell’Università di Padova) e Cegeka. Più nel dettaglio, a rispondere favorevolmente sono state aziende con sede tra Treviso e Belluno e operanti nel comparto occhialeria, tessuto produttivo chiave per l’economia del territorio.

Il commento di Liviana Da Rin, Responsabile Area Formazione del Gruppo Certottica

Questo progetto per noi è stato fonte di enorme soddisfazione e lo è stato per tre motivi: in primis perché ha visto la luce in un periodo storico delicato in cui la priorità per le aziende non era la formazione quanto piuttosto la sopravvivenza, in secondo luogo perché il focus sul lavoro a distanza rappresentava una novità quindi una “scommessa”; infine perché ci siamo dovuti scontrare con la diffidenza nei confronti dello smartworking e con un’opinione pubblica ancora parzialmente divisa su questa tematica. Riuscire a coinvolgere 15 aziende durante la pandemia, vincendo le loro iniziali resistenze e ottenendo un feedback positivo, è stato il successo più grande. Su donne e lavoro agile, purtroppo, c’è ancora un pesante gap culturale da riempire e tanti pregiudizi da demolire. Con “Talenti Smart” abbiamo piantato un seme: ci piacerebbe che germogliasse in un dialogo costante e proficuo tra le parti, al fine di individuare nuove traiettorie formative che permettano di accelerare il processo di cambiamento”.

Indietro