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Il legame tra arte e moda va in scena a Milano grazie anche al DaTE.

Il legame tra arte e moda va in scena a Milano grazie anche al DaTE.

La moda è da sempre sospesa tra tradizione e futuro: costruisce stili destinati a fare epoca ed eleva le consuetudini a storia del costume. Per questo si avvicina all’arte, impegnata a creare suggestioni sempre innovative e a proiettare le forme in nuovi modi.
Per sottolineare il legame tra arte e moda, tra talento e creatività sette eccellenze fieristiche del mondo del fashion - DaTe, MICAM Milano, Mipel, The One Milano, Lineapelle, (appartenenti alla galassia Confindustria Moda), HOMI Fashion&Jewels Exhibition e Simac Tanning Tech, che questo mese si concentreranno tutte in pochi giorni - si sono raccontate ieri, 7 settembre, nell’evento “l’Arte di Fare Moda”, attraverso alcune delle più significative opere esposte nella Pinacoteca Ambrosiana a Milano.

Il racconto ha permesso di scoprire il valore della moda nei secoli.

L’opera scelta per rappresentare DaTE – Shaping Avantgarde, il salone dell’occhialeria d’avanguardia più rappresentativo d’Italia, e che ne incarna la filosofia, è stato il “ Ritratto di Paolo Morigia” di Fede Galizia (1578-1630), realizzata dall’unica pittrice donna in collezione alla Pinacoteca.
Il dipinto (1592-1595 circa) ritrae il generale dei gesuati Paolo Morigia, storico e religioso, che appare in tonaca bianca su fondo scuro, mentre in un momento di pausa dal lavoro, sfila le lenti degli occhiali e guarda la pittrice mentre lo ritrae.
L’occhialeria affonda le proprie radici nella cultura e nella conoscenza e questo dipinto ne è la perfetta rappresentazione: la tipologia del ritratto infatti allude al lavoro intellettuale. Libri, fogli di carta, penna, calamaio e lenti nelle quali, il dettaglio del riflesso delle finestre, dimostra tecnica e fantasia d'invenzione, nonché la suggestione della pittura fiamminga dell’epoca.

Nel Rinascimento le artiste donne venivano considerate “dilettanti” e l’arte veniva praticata nei conventi o nella casa paterna. Grazie alla rivalutazione delle artiste femminili a partire dagli anni ‘70 si è fatta strada una ricerca volta alla loro valorizzazione.
Il “Ritratto di Paolo Morigia” è un’opera tardorinascimentale e al tempo stesso contemporanea, capace di mettere in luce il talento artistico femminile, incarnato appunto da Fede Galizia, il miglior esempio di avanguardia esistente per l’epoca, pilastro su cui da sempre si fonda DaTE.
Nella Biblioteca Ambrosiana si è potuto entrare a diretto contatto con alcuni degli studi sull’ottica di Leonardo Da Vinci e con uno dei suoi progetti dedicati a un macchinario tessile che è stato accostato alle tecnologie presentate oggi a Simac Tanning Tech. Ma ci si è trovati anche al cospetto di Napoleone, per il quale vennero progettati stivali unici di cui gli ospiti hanno potuto scoprire i disegni, ma anche “toccare con mano” un paio di guanti di pelle appartenuti all’Imperatore e ora conservati in Pinacoteca. Anche in questo caso le eccellenze fieristiche hanno trovato riferimento nell’opera: così il disegno degli stivali, realizzato da Anselmo Ronchetti ed esposto per la prima volta nella Pinacoteca è stato ricondotto alla cultura della calzatura presente a MICAM, mentre i guanti di pelle di daino sono stati associati al mondo di Lineapelle.

Non sono mancate le grandi rappresentazioni dell’epica del passato, come l’episodio biblico di Giuditta e Oloferne: una luce caravaggesca illumina la coraggiosa protagonista del dipinto di G. Vermiglio, resa ancora più splendente dai gioielli che indossa, sapientemente rappresentati dall’artista. Il rimando è qui verso il valore del gioiello-moda che HOMI Fashion&Jewels Exhibition presenta edizione dopo edizione. A caratterizzare la moda maschile, sempre presente in tutte le epoche accanto a quella femminile, anche il ritratto di Michel de L’Hospital di Giovan Battista Moroni, che si distingue per la preziosità dell’ampia mantella doppiata in pelliccia di ermellino che avvolge il soggetto dipinto.  The One Milano, con la sua attenzione ai dettagli, è la manifestazione che ha voluto ispirarsi a questo dipinto.

Infine, una sontuosa pala d’altare, la “ Sacra Conversazione” di Bergognone: al centro della composizione la Vergine col Bambino siede sul trono, circondata da santi. In particolare, sulla destra troviamo insieme a sant’Epifanio, vescovo di Pavia, le sante Luminosa, Liberata e Speciosa, contraddistinte da un giglio e da una piccola borsa in tessuto. Queste borsette appaiono come un prolungamento della loro persona. Un accessorio prezioso che racchiude le cose più intime e private delle donne raffigurate. Un abbellimento e un completamento dei loro costumi che sintetizza ricerca estetica e funzionalità e che nei secoli è divenuta espressione di creatività e abilità artigianali raffinatissime. Un’eredità unica che guida e ispira ancora oggi le aziende che saranno presenti a Mipel.
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