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L’iconica Louis Ghost spegne 20 candeline.

L’iconica Louis Ghost spegne 20 candeline.

La sedia trasparente Louis Ghost realizzata da Kartell e disegnata dall’archistar Philippe Starck ha visto la luce nel 2002; in questi 20 anni sono stati prodotti oltre 3 milioni di esemplari, trasformandola nella sedia più venduta al mondo.

Realizzata iniettando granuli di policarbonato in uno stampo industriale, al suo esordio è stata prodotta con il materiale proveniente da una multinazionale della chimica che veniva utilizzato per gli scudi della polizia americana e oggetti di funzione, trasparente ma altamente resistente. In questi 20 anni, Louis Ghost ha subito diverse trasformazioni: è stata vestita, dipinta, scolpita, miniaturizzata, interpretata da artisti, stilisti e designer di tutto il mondo subendo svariate contaminazioni e mutazioni pur mantenendo inalterata la propria anima.

Dalla muraglia cinese, alla scogliera di Cape Town, da Londra a Parigi, da Rio de Janeiro a Tokyo, dalla Grecia a Venezia, la Louis Ghost ha preso posto davanti alle grandi meraviglie della Terra, quelle create dalla natura e quelle nate dal genio degli uomini. Ha incontrato i grandi della Terra, da Papa Benedetto XVI a Her Majesty, la Regina Elisabetta. Bob Wilson l’ha riempita di parole, Antonio Marras le ha messo le ali, Piero Lissoni l’ha illuminata al neon, Philippe Starck l’ha trasformata nella piantina della città di Milano, gli studenti dell’Accademia di Brera l’hanno ricoperta di colori quasi fosse una tela di Pollock e l’artista Nuku l’ha “tatuata” come il più serio dei Maori.

“20 anni fa, la sedia Louis Ghost è stata progettata da sé, realizzata dal nostro subconscio collettivo occidentale – afferma Philippe Starck. Visibile e invisibile, reale e immateriale, elegante e intelligente. Come risultato naturale del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro, Louis Ghost continua la sua evoluzione in policarbonato 2.0 brevettato da Kartell. Sempre il buon design, la più alta tecnologia e il minimo di materiale ma sostenibile, al giusto prezzo. Louis Ghost è il design democratico 2.0”.

Oggi, infatti l’innovazione tecnologica di Kartell ha portato a realizzare la Louis Ghost nel nuovo policarbonato green, ottenuto attraverso un processo di sintesi derivato in gran parte da scarti industriali della cellulosa e della carta certificato ISCC* (International Sustainability and Carbon Certification) che assicura una riduzione fino al 60% dell’impatto ambientale in termini di emissioni di anidride carbonica.

Per celebrarne il ventesimo anniversario, Kartell ha scelto una collaborazione speciale con il Teatro alla Scala, luogo simbolo di Milano e tempio della lirica e del balletto. Proprio il balletto diventa occasione per raccontare qualità condivise tra i passi di danza e la linea disegnata della sedia, ovvero leggerezza, perfezione, eleganza e stile.

Per questo inedito progetto con Kartell, cil oreografo Patrick de Bana de Bana ha creato per l’occasione il passo a due “Marie Antoinette reloaded” ispirato al suo balletto Marie Antoinette e affidandone linee, tensioni e afflato a Maria Celeste Losa e Gabriele Corrado, solisti scaligeri che uniscono tecnica, espressività ed energia contemporanea con innata grazia e armonia.

Le Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, scelte appositamente per questo progetto, hanno creato il perfetto tessuto sonoro, con la suggestione delle note del pianoforte di Takahiro Yoshikawa che ha registrato la sua esecuzione dell’Aria da Capo per questa occasione. La trasparenza dei costumi e lo spazio hanno fatto il resto: il Ridotto dei palchi A. Toscanini del Teatro alla Scala quasi sospeso, nel tempo e nello spazio, per questo connubio.

Il balletto e la sedia sono oggetto della sceneggiatura di un corto dal titolo “Louis Ghost on stage” diretto dalla giovane regista Aksinja Bellone. Un ulteriore progetto che suggella arte ed espressioni creative diverse intorno a un oggetto frutto di creatività pura. Il corto sarà diffuso sui canali digitali di Kartell ed entrerà a far parte di quei progetti speciali custoditi nel KartellMuseo a sottolineare le pagine di una storia che continua.
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