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La 7ma Giornata della Creatività di ANFAO

La 7ma Giornata della Creatività di ANFAO

Si è tenuta ieri la settima edizione della Giornata della Creatività e dell’Innovazione organizzata da ANFAO, con il patrocinio del Gruppo Giovani dell’Associazione. L’evento è stato concepito per guardare negli occhi al futuro, per confrontarsi e creare un momento di riflessione per il settore in cui i concetti di sostenibilità, innovazione e creatività sono stati sviluppati in maniera dinamica e intelligente. A fare da cornice e da interprete del percorso una location decisamente futuristica: STEP FuturAbility District, spazio di connessione con il futuro, tecnologico, divulgativo ed esperienziale, che nasce per comprendere meglio la rivoluzione digitale in atto.

L’evento è stato aperto dal Presidente di Anfao-Mido Giovanni Vitaloni il quale ha sottolineato quanto la giornata sia stata particolarmente caldeggiata dal Gruppo Giovani di ANFAO. E, a rappresentanza del gruppo, è salito sul palco il suo Presidente, Davide Degl’Incerti Tocci.

La giornata è stata articolata in tre workshop, i “Percorsi di Futuro Sostenibile”, a cui è stato affiancato il Percorso STEP, fruibile durante tutto l’anno.

I workshop hanno snocciolato tematiche estrema attualità: la sostenibilità dal punto di vista dell’estetica, i materiali sostenibili e la comunicazione della sostenibilità. Vediamoli insieme.

La sostenibilità dal punto di vista dell’estetica

Questo primo aspetto è stato trattato da Paolo Ferrarini, titolare del corso di “Fashion and Industrial Design” presso l’Università di Bologna e insegnante all’Accademia Costume & Moda di Roma e Milano. Si è discusso così sul peso che hanno parole come “green”, spesso inflazionata e vista come concetto che “va bene su tutto”. La sostenibilità è piuttosto un progetto e l’estetica dovrebbe esserne parte integrante nonché punto focale. Tre i principali percorsi estetici verso la sostenibilità che sono stati individuati: il Naturale Iper-naturale, in cui il la natura diventa arte; il Tecnologico Magico, che guarda al futuro attraverso l’intelligenza artificiale e le tecnologie sensoriali; l’Essenziale Dinamico, il cui focus si incentra sulla sobrietà e sull’essenzialità dei consumi, anche nell’attività sportiva.

I materiali sostenibili

Daniela Amandolese, docente del Politecnico di Milano, dello IAAD, dello IUAV e ricercatore presso Materially, ha posto l’accento sui materiali. Sperimentando nel suo campo diversi metodi e processi (Materials Driven Design, Design Thinking e Future Thinking) per incrementare il trasferimento di conoscenze dal mondo accademico all'industria e costruire nuovi scenari strategici, ha presentato anche alcuni tra i “materiali del futuro”. Tra questi sono tre le principali aree di ricerca e sperimentazione: reuse/use long (materiali creati da scarti della lavorazione del riso, della lana, del caffè, oppure prodotti utilizzando oggetti dismessi come vestiti e arredo per esterni), bio-based (materiali che provengono da risorse rinnovabili, che si rigenerano naturalmente e non consumano risorse fossili non rinnovabili) e low impact (materiali che hanno un basso impatto energetico).

Come comunicare la sostenibilità

Valentina Ventrelli, figura storica di Future Concept Lab di cui ha diretto per oltre venti anni la divisione moda e design e oggi titolare di StudiOvale, specializzata in generazione e metodologia delle tendenze e analisi estetiche contemporanee con finalità strategiche, ha, invece, approfondito la comunicazione della sostenibilità.

È emersa l’importanza di raccontare i fatti, ciò che si fa realmente. Le intenzioni, infatti, non sono più sufficienti. Raccontare progetti concreti e trasparenti, seppur di piccola portata, rappresenta la direzione da percorrere. Il lavoro, le persone, il benessere, il pianeta rappresentano alcuni dei contesti essenziali su cui gravita la dimensione contemporanea della sostenibilità. Solo attraverso azioni concrete ci si può orientare verso una riduzione degli sprechi e degli impatti che possa portare davvero valore. Un valore da comunicare attraverso una narrazione della sostenibilità trasparente, autentica e credibile.
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