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La moda è in cerca di alternative vegan.

La moda è in cerca di alternative vegan.

Secondo il sondaggio "The raise of vegan fashion”, condotto nel 2021, la pressione esercitata dagli acquirenti consapevoli sui marchi di abbigliamento cresce sempre di più e sta cambiando il volto della moda: il 95% degli appassionati di moda britannici sono in cerca di alternative vegan, mentre il 90% dei consumatori della Generazione X sono disposti a spendere di più per acquistare articoli sostenibili. Non sorprende che i marchi di lusso siano passati all'azione: Gucci ha lanciato Demetra, un'alternativa vegan alla pelle, mentre altri colossi del lusso come Hermès e Stella McCartney hanno introdotto un’alternativa alla pelle a base di micelio, l’apparato vegetativo dei funghi.

Tuttavia, sebbene esista già una gamma di alternative alla pelle – dalle bucce di banana e mango alla pelle realizzata con i rifiuti alimentari – la seta ha ancora un posto di rilievo nei capi di lusso e la domanda è in continua crescita.

Le alternative sostenibili sostituiranno la seta?

Per produrre 1 kg di seta, bisogna uccidere circa 6.000 bachi da seta facendoli bollire vivi nei loro bozzoli. In aggiunta, si stima che per una camicia di seta sia necessario consumare 376 litri di acqua, con impatti notevoli sull'ambiente.

Fortunatamente esistono alternative alla seta come Naia, la fibra cellulosica che offre la stessa sensazione di lusso senza far male agli esseri viventi. Oltre alle sue qualità vegan – proviene dalla polpa di legno di pino ed eucalipto – il suo processo di produzione è sostenibile, poiché i solventi possono essere riutilizzati e le emissioni di carbonio sono minime, così come il consumo di acqua. Un'altra alternativa sostenibile è la viscosa.

Ph. Gretes, fondata da Grėtė Švėgždaitė in Lituania, è un marchio internazionale in stile boutique. L'azienda crea indumenti da notte e da relax fatti a mano, di tendenza e di alta qualità, utilizzando il tessuto sostenibile Naia.
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