
Occhiali oltre il tempo: l’emozionante campagna di abbonamenti del Bologna FC
Con il corto di animazione “Gli Occhiali”, la squadra di calcio del Bologna celebra l’amore che attraversa le generazioni. Un racconto visivo dove gli occhiali diventano memoria, identità e passione senza scadenza.
Ci sono immagini che restano impresse nella mente come una fotografia mai sbiadita. E ci sono oggetti che, oltre a correggere la vista, aiutano a vedere ciò che conta davvero: i legami, la memoria, le emozioni.
Nel nuovo cortometraggio animato “Gli Occhiali”, presentato dal Bologna FC per lanciare la campagna abbonamenti 2025-26, gli occhiali diventano i custodi silenziosi di una storia che attraversa decenni, partite, generazioni.
La campagna, intitolata “Il Bologna, per sempre”, ha preso ufficialmente il via lunedì 7 luglio. Ma è il film – un piccolo capolavoro senza parole, ma pieno di voce – a parlarci con la forza universale delle immagini.
“Gli Occhiali” che raccontano l’eternità del tifo
Dalle lacrime per la finale del 1964 al trionfo della Coppa Italia del 2025, passando per lo spareggio scudetto di Roma, gli occhiali del protagonista diventano la lente attraverso cui scorrono sessant’anni di storia rossoblù. Un oggetto semplice, ma profondamente carico di significato: con loro, il nonno ha visto la gloria; con loro, la nipotina osserva una nuova generazione farsi custode di una fede che non conosce stagioni.
La lente, in questo caso, non è solo uno strumento ottico, ma un mezzo di trasmissione emotiva. È con quegli occhiali che si guarda, si piange, si sogna.
Occhiali: strumenti di visione e simboli di identità
Per il mondo dell’eyewear, il corto “Gli Occhiali” rappresenta un caso emblematico di storytelling emozionale. L’oggetto non è solo funzionale: è parte integrante della narrazione visiva. La montatura diventa memoria. Le lenti, specchi dell’anima.
In un mercato dove il design e la tecnologia dettano tendenze, questo corto ci ricorda che il valore emotivo di un occhiale può superare di gran lunga la sua funzione tecnica. Può essere il filo invisibile che unisce generazioni, l’elemento concreto che collega il passato al presente, la vista alla visione.