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Aspettando il DaTE: 23° Eyewear.

Aspettando il DaTE: 23° Eyewear.

DaTE, salone internazionale dedicato all’eyewear d’avanguardia, si svolgerà da sabato 11 a lunedì 13 settembre a Firenze presso la Stazione Leopolda. L’evento si annuncia come momento strategico di incontro e confronto, ponendosi come polo di attrazione di aziende che si distinguono per innovazione e design e nell’eyewear di ricerca all’interno dello scenario mondiale. In attesa della nona edizione di DaTe, abbiamo intervistato alcuni protagonisti.

In questa intervista diamo la parola a Cristiano Milone di Mirage, l’azienda che produce gli occhiali in collaborazione con lo Studio Russo.

Dare forma all’avanguardia è l’essenza di DaTE. Qual è quella del suo brand e in che modo interpreta l’avanguardia?

L’avanguardia di 23° Eyewear si lega a un concetto di comunicazione basata sull’alchimia di diversi elementi: eco-pensiero, design, brevetti, materiali, produzione. Tutto concepito con l’obiettivo di creare un progetto circolare che ponga l’uomo al centro.

23 è un numero perfetto che si associa all’imperfezione dell’uomo: è il numero di coppie di cromosomi del genoma umano, l’angolo tra gli assi mediani degli occhi e delle orbite, i gradi di inclinazione della Terra, la pendenza del cuore rispetto alla gabbia toracica, il ciclo del bioritmo fisico.

Proprio l’essenza umana è rappresentata nella montatura in cui il design contemporaneo si rivela in un’avanguardia sperimentale dettata dall’asimmetria dei terminali, un rimando all’equilibrio naturale del nostro corpo, dal logo circolare in metallo che richiama la terra o dalla sottile linea in rilievo sul frontale ispirata alla struttura della nostra spina dorsale.

La vera avanguardia è la sperimentazione nella ricerca della perfezione della miglior lente per ogni elemento naturale. 23° Eyewear lancia ‘The Circle of Light’, cioè l’essenza del vetro minerale adattata ad ogni ambiente terrestre: lente TERRENIAL, lente ABLYSS, lente STRATOPHAIR, lente  RED ESSENCE, lente BLACKCOSMO ed infine la lente per esplorare la natura durante la notte la lente ILLUME.

Non è dunque un’avanguardia di pura estetica bensì di essenza, che lega l’uomo al suo Pianeta in un ciclo naturale infinito.

I materiali sono fondamentali per collezioni uniche e originali, senza dimenticare la sostenibilità. Quali sono quelli scelti per realizzare le collezioni di DaTE 2021?

Oggi non è più sufficiente parlare di sostenibilità, ma di circolarità. E questo sottende l’intero pensiero di 23° Eyewear. Le montature sono realizzate in Neucleus, un biomateriale creato appositamente in collaborazione con il nostro fornitore svizzero, e la circolarità del processo produttivo – senza dubbio tra i più sostenibili e innovativi che la tecnologia possa offrire - prevede sempre una parte plastica riciclata in produzione, le lenti in vetro minerale di altissima qualità e le cerniere integrate per ridurre al minimo utilizzo di plastica in un flusso di riciclo all’infinito.

Esclusività, trasgressione, design. Sono tutti concept che contraddistinguono DaTE dalla sua nascita. In quale il suo brand si ritrova maggiormente e perché?

Rilancio dicendo che i nostri termini sono inclusività, bilanciamento ed eco-design. Oggi dobbiamo avere un approccio inclusivo e dobbiamo essere bilanciati nei progetti. Il nostro Pianeta ci ha dimostrato la necessità di agire con una visione proiettata al futuro. Dobbiamo superare il concetto del “qui e ora” e agire con l’idea che ciò che facciamo ora resterà a chi verrà dopo di noi. Il design fine a se stesso non c’è più. In questo possiamo forse definirci trasgressivi!

Qual è il livello di percezione sul mercato italiano dell'occhiale ad alto tasso di design, attento all'artigianalità e alla tecnologia?

Oggi il consumatore è senza dubbio meno influenzabile, ha una maggiore consapevolezza e non cerca più solo la pura estetica. Al contrario vuole un prodotto che abbia contenuto, che trasmetta una emozione dettata non solo da ciò che “si vede” ma anche da ciò che “viene percepito”. 23° Eyewear vuole distinguersi non solo come prodotto, ma per il suo eco-pensiero che è appunto design, artigianalità e tecnologia.

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