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Aspettando il DaTE: Blackfin.

Aspettando il DaTE: Blackfin.

DaTE, salone internazionale dedicato all’eyewear d’avanguardia, si svolgerà da sabato 11 a lunedì 13 settembre a Firenze presso la Stazione Leopolda. L’evento si annuncia come momento strategico di incontro e confronto, ponendosi come polo di attrazione di aziende che si distinguono per innovazione e design e nell’eyewear di ricerca all’interno dello scenario mondiale. In attesa della nona edizione di DaTe, abbiamo intervistato alcuni protagonisti.

Diamo la parola a  NICOLA DEL DIN di  Blackfin.

Dare forma all’avanguardia è l’essenza di DaTE. Qual è quella del suo brand e in che modo interpreta l’avanguardia

Generalmente si pensa che essere d’avanguardia voglia dire lavorare solo sul prodotto mentre pensando a Blackfin siamo d’avanguardia perché siamo coerenti con noi stessi. Ogni elemento della catena di creazione di valore in Blackfin, dal design alla produzione completamente interna, al marketing, al servizio post-vendita è connesso e coerente. Sono convinto che nel 2021, tanto più in epoca post-Covid, questa sia reale avanguardia. Tutto ciò che non risponde a questa impostazione penso sia di inattuale retroguardia.

I materiali sono fondamentali per collezioni uniche e originali, senza dimenticare la sostenibilità. Quali sono quelli scelti per realizzare le collezioni di DaTE 2021?

Da sempre lavoriamo il titanio, biocompatibile e riciclabile, ma la nostra sostenibilità non si limita alla materia prima o al packaging. Il nostro è un impegno a tutto tondo che si riassume nel termine neomadeinitaly e che prende forma anche nella nuova sede aziendale. La struttura non è un semplice edificio, ma una vera e propria icona che testimonia fisicamente i valori in cui crede il brand; si tratta infatti del primo edificio business del Veneto certificato “Casa Clima Work and Life”: un edificio green per come è stato concepito e costruito, attento all’ambiente ma anche alla qualità del lavoro e al benessere delle persone che lo vivono.

Esclusività, trasgressione, design. Sono tutti concept che contraddistinguono DaTE dalla sua nascita. In quale il suo brand si ritrova maggiormente e perché?

Senza dubbio design, ma non fine a se stesso; da tempo l’azienda ha infatti deciso di lavorare allo sviluppo di un design funzionale proiettato al benessere del cliente finale ma anche a favorire il lavoro dell’ottico.

Qual è il livello di percezione sul mercato italiano dell'occhiale ad alto tasso di design, attento all'artigianalità e alla tecnologia?

Credo sia positivo, se appunto sa unire i diversi elementi di design, qualità, tecnologia e servizio. A fine luglio abbiamo registrato +14% nelle vendite Italia rispetto al 2019 e abbiamo delle aspettative molto buone rispetto alle previsioni. Questo risultato non è solo una conseguenza della ripresa dei mercati, ma anche la dimostrazione del buon lavoro di consolidamento emerso nel periodo di pandemia e della maturità aziendale che potrà portarci ancora più lontano nel prossimo futuro.

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