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La nuova campagna di comunicazione di Blackfin guarda alle sue origini.

La nuova campagna di comunicazione di Blackfin guarda alle sue origini.

Per dare valore a ciò che siamo oggi dobbiamo tornare indietro, fino alle radici e da lì ripartire per comprendere il percorso che ci ha portato al presente.

È una presa di coscienza forte, oggi più che mai necessaria, una consapevolezza che dà valore al percorso di identità e responsabilità che Blackfin ha intrapreso da anni, in cui ogni azione viene svolta secondo un’etica che, per l’azienda, si sintetizza nel neomadeinitaly.

La nuova campagna di comunicazione 2021 vuole aggiungere un tassello di valore a questo percorso.

To the roots: solo tornando alla vera essenza, ossia solo scendendo in profondità fino alle origini si può prendere coscienza della propria solidità.

Scatti puri, immersi in un paesaggio delicato e senza tempo, in cui traspare la volontà di guardare all’estetica in modo efficace ma coerente, perché non sia un’estetica fine a se stessa, ma sempre specchio di scelte consapevoli.

Il messaggio arriva in modo delicato ma deciso, attraverso la location: la Laguna Nord di Venezia, uno spazio ancora incontaminato, a una manciata di minuti in barca da Piazza San Marco.

Un luogo-non-luogo in continuo movimento tra mare e terra, dove la natura è vera, purissima e al tempo stesso fragile.

La laguna è un polmone, che si purifica ogni sei ore al ritmo della marea, in una costante altalena che dimostra - in questo periodo storico in cui siamo stati travolti da una terribile tempesta - come proprio la fragilità sia l’unico modo per restare in equilibrio. Ma per essere in equilibrio bisogna essere solidi, ossia avere radici e avere la consapevolezza di possederle.

Una solidità espressa visivamente dalle tavole in larice, un’opera di land art temporanea posizionata nell’acqua come unico elemento verticale, rappresentazione stilizzata delle bricole, i grossi pali che delimitano le aree navigabili dei canali.

Tavole annerite dal fuoco secondo l’arcaica tecnica giapponese dello Yakisugi e piantate nel fango della laguna, seguendo la morfologia delle barene per dare forma a una verticalità che diventa un gioco di riflessi continuo, con il modello e la modella che, fondendosi con l’installazione artistica, ne determinano la presenza fisica ma al tempo stesso effimera.

La direzione artistica della campagna è stata affidata ad anidride design - Nicola De Pellegrini, le immagini a Giovanni De Sandre. Il copywriting è firmato Simone Favero.

Nel comunicato stampa l’azienda ha voluto evidenziare il ruolo fondamentale svolto Giulio Costantini nella realizzazione dello shooting.

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